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L'acqua alta cancella anche la musica, sommersa la biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello

Distrutti gli spartiti, le opere e i documenti di un pezzo di storia della musica conservati, dopo il cambio di sede del 2014, al piano terra di palazzo Pisani. Il conservatorio ha spiegato: «Ci siamo messi subito al lavoro per arginare i danni. Tutti i documenti saranno recuperati»

I danni causati dalla marea eccezionale che ha colpito Venezia sono sempre più ingenti. È andata a fondo, infatti, anche la biblioteca del conservatorio Benedetto Marcello e con lei opere di grandissima importanza dal punto di vista storico e culturale. Cancellate partiture, spartiti e documenti di artisti che hanno segnato la storia della musica, tra questi, sono stati deteriorati dall'acqua i manoscritti del fondo Torrefranca, le partiture di Benedetto Marcello, di Vivaldi e molte altre delle 56mila opere conservate nella biblioteca del conservatorio veneziano con danni che non si riescono ancora a stimare. Un nefasto destino per la storia della musica che rischia di perdere definitivamente testimonianze importanti del suo passato e volumi tra i più antichi d'Europa. A cercare di rimediare ai danni provocati dall'acqua alta un gruppo di 50 ragazzi volontari che si è impegnato per aiutare a salvare quanto più possibile della collezione di palazzo Pisani ma la delicatezza dei manoscritti, la gravità della loro condizione e l'importanza storico-culturale delle opere in questione richiederebbe l'intervento di mani esperte. 

Archivio sommerso del conservatorio di Venezia

Un destino segnato ma che forse si poteva evitare in quanto a incentivare i danni è stato lo spostamento della biblioteca, nel 2014, dal mezzanino al piano terra del palazzo per poter essere più fruibile al pubblico. Un anno di lavori e 190 mila euro stanziati - di cui 100 mila messi a disposizioone dal Miur - per la realizzazione della nuova sede della biblioteca, una scelta che, oggi, fa riflettere e spinge, forse, a muoversi diversamente per garantire la conservazione delle opere presenti a Venezia. 

L'inchiostro si scioglie, la storia si cancella ed emerge, con amarezza, la labilità di un'isola che si regge sull'acqua e la poca cura nei confronti di patrimoni inestimabili che ci si accorge di avere solo quando, ormai, è troppo tardi. 

Il conservatorio ha commentato così la vicenda: «La biblioteca del conservatorio, il cui archivio è stato spostato nel 2014 per motivi di statica dal mezzanino al piano terra, in locali appositamente rialzati, protetti da moderni sistemi di sicurezza e collegialmente considerati idonei allo scopo, contiene circa 50.000 volumi; di questi solo la parte più vicina al suolo e che rappresenta circa il 5% del contenuto totale è stata raggiunta dall’eccezionale e non prevedibile ondata di marea senza che vi fosse il tempo per intervenire. Circa 50 metri lineari di volumi, anche se solo parzialmente, sono stati bagnati dall’acqua alta».

«Il personale del conservatorio - prosegue la nota - è prontamente intervenuto nelle prime ore della seguente mattina ponendo in essere tutte le operazioni in quel momento possibili per limitare i danni e organizzare le azioni di recupero dei materiali, pur in condizioni estremamente difficili a causa della mancanza di elettricità. Il giorno successivo e incessantemente fino a sabato pomeriggio, grazie al prezioso aiuto di moltissimi volontari tra il personale, i docenti, gli studenti e molti altri, sono stati spostati ai piani superiori tutti i volumi bagnati sotto la sorveglianza della responsabile bibliotecaria e con l’ausilio della sovrintendenza ogni documento è stato tamponato con fogli di carta assorbente, catalogato e imballato in scatole per essere trasportato. In questo momento una ditta specializzata a Bologna sta procedendo all’operazione di congelamento dei documenti per prevenire ogni ulteriore danno. Secondo le prime valutazioni dei tecnici, tutti i documenti sono stati messi in sicurezza e potranno essere tutti recuperati con un’operazione di restauro. Nelle prossime settimane riceveremo le indicazioni sulle modalità del recupero e restauro dei materiali; operazioni che sarà possibile realizzare grazie al supporto del Ministero. Verranno inoltre avviati i processi per ricercare soluzioni che garantiscano nuovi e aumentati standard di sicurezza per i locali della biblioteca; a tal fine saranno impiegate solo ed esclusivamente le migliori competenze di settore».

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