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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

La crisi delle agenzie di viaggio: «Senza risposte non possiamo ripartire»

Chiedono sostegno e attenzione, al pari delle altre attività legate al turismo. Lettera alla Regione: «Servono interventi, o questo tessuto imprenditoriale rischia di sparire»

La categoria delle agenzie di viaggio è entrata profondamente in crisi per le restrizioni mondiali sugli spostamenti, al pari di tutte le attività collegate al turismo ma con prospettive ancora più preoccupanti rispetto, ad esempio, al comparto ricettivo. Le conseguenze per il settore saranno pesanti e, per ovvi motivi, sarà difficile che riescano a rimettersi al lavoro in tempi brevi. «Abbiamo esigenze diverse rispetto agli altri ambiti economici - dice Elena Tonon, titolare dell'agenzia Iquitos di Mestre - e siamo consci che nulla sarà come prima. Non sarà un provvedimento a permetterci di ricominciare a lavorare. Anzi, noi non abbiamo mai smesso: abbiamo lavorato da casa, in qualsiasi ora del giorno sfruttando i fusi orari dei vari paesi e parlando in tutte le lingue, prima per cercare di rimpatriare i nostri clienti che si vedevano cancellare i voli di rientro, poi per cancellare tutte le partenze prenotate, via via seguendo i vari decreti ministeriali».

Appello alle istituzioni

In questi giorni è nato in provincia di Venezia il "movimento indipendente delle agenzie di viaggio", che raccoglie già le adesioni di oltre 300 agenzie sulle 1240 che si trovano in Veneto. Venerdì scorso hanno inviato una lettera indirizzata al governatore Zaia e all'assessore regionale al turismo, Federico Caner, chiedendo sostegno e attenzione verso il comparto, che, dicono, «sembra non venga considerato quando si discute di turismo», mentre invece si parla di ricettività, ristorazione e stabilimenti balneari. A livello nazionale, nei giorni scorsi, Astoi Confindustria Viaggi e Fto-Confcommercio Federazione del Turismo Organizzato, insieme a diverse imprese del settore turistico e degli eventi, hanno invocato un intervento di sostegno al reddito: «In questa grave crisi - hanno spiegato le associazioni - non esiste altro settore dove siano stati persi i 9/12 del fatturato annuo: i tour operator e le agenzie di viaggio lavorano con 4-5 mesi d'anticipo e normalmente a maggio hanno già sviluppato il 70% del fatturato dell'anno, ora azzerato con le cancellazioni per il 2020».

Crisi profonda

«Per noi non si tratta di un semplice blocco di lavoro per i mesi di chiusura - conferma Tonon - ma di azzeramento di lavoro di mesi e mesi, in particolare per i viaggi di nozze che vengono prenotati con largo anticipo e curando, insieme ai futuri sposi, ogni piccolo particolare, come se in viaggio dovessimo partire noi. Ci piacerebbe che poi questo venisse ricordato anche dopo, in particolare da coloro che ritengono che l’online ci avrebbe annientato. Noi, per i clienti, ci siamo sia nell’organizzazione, sia durante, sia nell’assistenza e nella possibilità di richiedere i rimborsi, anche tramite voucher. Se però qualche intervento importante e urgente non viene intrapreso subito questo tessuto imprenditoriale caratterizzato da piccole realtà rischia di scomparire, dopo anni in cui passione e sacrifici personali sono stati spesi».

Cabina di regia

«Stiamo pensando alla riapertura - aggiunge - per dare un segnale e per dire “noi ci siamo ancora”, sempre rispettando le disposizioni che verranno imposte. La maggior parte di noi ha aziende sane finanziariamente, ma i nostri fondi non sono infiniti. Abbiamo bisogno di risposte chiare sulla riorganizzazione di modelli di trasporto e ricettività da comunicare ai clienti, perché senza queste informazioni non possiamo programmare. Chiediamo di considerarci all’interno di una cabina di regia regionale e nazionale, per la tutela dei nostri interessi, che vanno dalla mancanza di introiti alla necessità di mantenere i livelli occupazionali. Per ripartire insieme a tutto il resto dell’Italia senza esser dimenticati in un angolo richiediamo sostegno al reddito e all’occupazione, esonero delle scadenze fiscali, sgravi per i viaggiatori che decideranno di andare in vacanza attraverso i “bonus vacanze in agenzia di viaggi”: solo così potremo rinascere e reinventare un nuovo modo di fare turismo, con maggior rispetto verso il mondo che ci ospita e il rispetto e senso civico tra tutti noi».

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