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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Al San Camillo c'è Amadeo: il robot austriaco che aiuta nella riabilitazione della mano

Ha il nome del celebre pianista Wolfgang Amadeus Mozart: dopo 5 anni di sperimentazione renderà più rapidi i tempi di recupero per chi soffre di problemi legati all'organo

Da partner nella sperimentazione a utilizzatore finale: l'istituto di ricovero e cura del Lido di Venezia, Fondazione Ospedale San Camillo, si è dotato del nuovo robot in grado di rivoluzionare i processi riabilitativi della mano, anticipando i tempi di recupero e favorendo lo sviluppo della ricerca scientifica.

Il giovane (età media di poco superiore ai 30 anni) laboratorio di tecnologie riabilitative, guidato dai dottori Andrea Turolla e Michela Agostini, grazie al lavoro dei collaboratori Mahmoud Alhelou, Alfonc Baba, Francesca Baldan, Pawel Kiper, Lorenza Maistrello e Giorgia Pregnolato, potrà contare su un dispositivo che è diventato commerciale proprio grazie alla stretta collaborazione tra l'ospedale e l'azienda che lo produce.

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Ricerca scientifica

Una partnership internazionale, come le molte attualmente in atto al San Camillo, che ha fatto sì che il robot sia diventato utilizzabile nelle strutture ospedaliere all'avanguardia per quanto riguarda la riabilitazione della mano. La funzione riabilitativa dell'oggetto permette di accorciare i tempi standard di recupero grazie alla tecnologia innovativa che consente di "leggere" gli impulsi muscolari del paziente comprendendo la volontà di esercitare il movimento e sostenendo lo stesso paziente nel processo di recupero funzionale. Il lavoro svolto negli anni di sviluppo del robot ha consentito all'Irccs di produrre ricerca scientifica sul delicato tema del recupero funzionale che da circa dieci anni viene condotta in collaborazione con il Mit di Boston, in cui si studia come cambi il controllo dei muscoli dopo una lesione al cervello.

Nazionalità austriaca

"Durante la fase di sperimentazione del progetto siamo riusciti a portare a termine uno studio, di cui stiamo per pubblicare i dati, che ci ha permesso di individuare quali siano le caratteristiche cliniche di un Ictus e quindi il conseguente trattamento più idoneo con un robot. Si tratta di una valutazione di rilevante impatto sulla società, che ci fornisce nuova linfa per proseguire nel nostro lavoro di ricerca scientifica. Infatti, stiamo già pensando di sviluppare una ricerca che si baserà sullo sfruttamento del lato sano per riabilitare quello malato: una nuova opportunità che ci consentirà di aiutare anche i pazienti con patologie più complesse da curare", ha dichiarato Andrea Turolla. Il nome Amadeo che l'azienda ha voluto dare al robot è un omaggio al celebre pianista e compositore Wolfgang Amadeus Mozart sia per la nazionalità austriaca, che per gli aspetti connessi all'uso delle mani.   

L'ospedale

L'Irccs ospedale San Camillo L'istituto di ricovero e cura a carattere scientifico San Camillo è un ospedale di eccellenza dove le cure sono ad alta specialità e la ricerca clinica e traslazionale si effettuano nel campo biomedico. In Veneto, gli Irccs sono soltanto due. L'ospedale è specializzato nel campo della neuroriabilitazione motoria, della comunicazione e del comportamento. Si curano patologie come Ictus, Parkinson, lesioni midollari, malattie rare e demenze. Il personale di assistenza è composto da 220 persone, quello di ricerca invece da 50. Per quanto riguarda i posti letto, ce ne sono 115 adibiti al ricovero ordinario che soddisfano circa 650 ricoveri all'anno. All'anno si erogano circa 20mila prestazioni ambulatoriali in convenzione e 7500 non in convenzione. L'ospedale si compone di servizi come neurologia, fisiatria, cardiologia, ortopedia, urologia, fisioterapia, neurofisiopatologia, neuropsicologia, diagnostica per immagini e doppler vascolare.

Attualmente esistono sei linee di ricerca focalizzate sull'aspetto riabilitativo e innovativo, si utilizza- no infatti strumenti come la realtà virtuale, la telemedicina e la Brain-Computer-Interface. Tra le variabili che rendono il San Camillo un'eccellenza a livello nazionale ci sono la MagnetoEncefaloGrafia (Meg), utilizzata per scopi medici solo nella struttura lidense in tutta Italia, il Gait Trainer & Analysis e la Risonanza Magnetica 3.0 T. L'Irccs si propone anche di favorire lo sviluppo dei pazienti attraverso riabilitazione equestre, attività di vela, attività sportiva paralimpica e la disponibilità di una spiaggia privata, oltre che di un giardino pensato appositamente per i degenti.

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