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Attualità Isola di Sant'Andrea

Il Forte di Sant'Andrea sia per tutti

L'appello della sezione veneziana di Italia Nostra. «Interrompere la procedura a evidenza pubblica per la messa in vendita o concessione del Forte e dell'isola di Sant’Andrea»

Un appello per aprire il Forte di Sant'Andrea, ingresso principale dal mare alla laguna e alla città di Venezia, alla disponibilità di tutti. I primi firmatari sono Franco Mancuso, Anna Messinis, Francesco Erbani e la sezione veneziana di Italia Nostra. In una lettera ai ministeri di: Cultura, Economia e Finanze e Politiche del Mare; alla direzione regionale dell'Agenzia del Demanio, alla Soprintendenza, al sindaco Luigi Brugnaro, e al presidente della Municipalità di Venezia, Murano e Burano, Marco Borghi, hanno chiesto d'interrompere la procedura a evidenza pubblica per la messa in vendita o concessione del Forte e dell'isola di Sant’Andrea.

La porta della città

«Di recente - si legge - il sottosegretario di Stato Tullio Ferrante rispondendo in Parlamento a un'interpellanza della deputata Luana Zanella ha ribadito che: "L'avviso relativo all'isola di Sant'Andrea è finalizzato a verificare l'esistenza di potenziali interessati o all'acquisto o all'affidamento in concessione dell'ex Forte, appartenente al demanio pubblico storico-artistico e soggetto a tutela, non è gravato da vincolo di inalienabilità assoluta da parte del ministero della Cultura". Sosteniamo al contrario che il forte debba rimanere del demanio e essere destinato a uso pubblico».

L'isolotto trapezoidale - recitava l’avviso - dove ci sono due edifici e un sistema fortilizio con strutture a uso militare, ha una superficie di circa 22.400 metri quadri ed è un bene vincolato del Demanio storico-artistico. «La componente più rilevante di quel duplice sistema difensivo della città realizzato dalla Serenissima nella prima metà del secolo XVI alla bocca di porto del Lido - scrive Italia Nostra - collegato al sistema medievale de “Li do castelli” (Castel Vecchio quello del Lido, e Castel Nuovo quello di fronte a Sant’Andrea). Una porta della città, quella sul fronte di Venezia, conservata fino a oggi nella sua interezza, rafforzata e adattata alle esigenze evolutive di una struttura difensiva».

Una testimonianza viva della storia

Il Forte di Sant’Andrea è ricco di spazi e volumi come le bocche di fuoco a pelo d’acqua e a livelli sfalsati, distribuite per coprire tutti i mutevoli percorsi d’ingresso delle navi nemiche, spiega l'associazione per la salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali, con una qualità degli spazi, interni ed esterni, ancor oggi espressiva delle tecniche costruttive originarie.

«Un luogo oggi abbandonato, nonostante i ripetuti interventi di restauro realizzati con risorse pubbliche. Occorre - conclude Italia Nostra - impegnarsi per rendere Sant’Andrea fruibile e visitabile (sarà certo necessario mettere in sicurezza molti dei suoi spazi, esterni ed esterni), affidandogli funzioni corrispondenti al suo significato originario: come quelle che può assumere uno spazio che venga dedicato a ospitare una testimonianza significativa dell’immenso patrimonio di documenti, soprattutto vedute e disegni di fortificazioni realizzate dalla Repubblica nelle città costiere, lungo le rotte dell’Adriatico e dell’Egeo - da Zara a Sebenico, a Corfù, a Cattaro, Candia e Famagosta - e ospitarvi le straordinarie immagini cinque-seicentesche presenti negli archivi veneziani (alla Biblioteca Marciana, al Museo Correr, all’Archivio di Stato) delle innumerevoli città fortificate da Venezia sulle coste lungo le rotte della Serenissima».

Prime adesioni

Franco Mancuso, Anna Messinis, Francesco Erbani, Italia Nostra Sezione di Venezia, Claudio Menichelli, Camillo Tonini, Nelli-Elena Vanzan Marchini, Guido Zucconi, Donatella Calabi, Mariolina Toniolo, Silvio Testa, Giovanni Benzoni, Maria Rosa Vittadini, Armando Barp, Luca Zan, Elisabetta Molteni, Laura Fregolent, Francesco Penzo, Andrea Bonifacio, Alessandra Schiavon, Associazione Poveglia per Tutti, Stella Serena, Tiziana Plebani, Roberto Ellero, Aline Cendon, Domenico Luciani, Giorgio Cecchetti, Enzo Castelli, Giacomo-Maria Salerno, Giandomenico Romanelli.

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