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Riqualificazione energetica a San Servolo, ok unanime del Consiglio al fotovoltaico

Prevista la sostituzione dei corpi illuminanti con nuovi sistemi led e 9 generatori a terra, sulla copertura di un manufatto e sopra 6 tettoie. Finanziamento della società in house della Città Metropolitana. «Ora estendere il ragionamento al centro storico»

Riqualificazione energetica delle isole della laguna: il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la realizzazione di pavimentazioni e pensiline ombreggianti con copertura fotovoltaica a San Servolo, per la riqualificazione energetica dell’isola. Il progetto prevede un impianto fotovoltaico per la produzione di energia, installato in maniera diffusa nell’isola e costituito da 9 generatori fotovoltaici posti a terra sopra le pavimentazioni, sulla copertura di un manufatto esistente (tettoia-barbecue) e sopra 6 tettoie di nuova realizzazione, per 581,40 metri quadri di superficie complessivi. I lavori saranno totalmente a cura e spese della società San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia, società “in house” della Città Metropolitana di Venezia che è proprietaria dell’isola. Il progetto, si legge nella delibera, è in linea con uno degli obiettivi dell’amministrazione, ovvero l'efficientamento energetico e la diffusione delle energie rinnovabili. Un piano che si articola in opere di riqualificazione illuminotecnica mediante la sostituzione dei corpi illuminanti attuali con nuovi sistemi led ad alta efficienza e nell'installazione di un nuovo impianto fotovoltaico per la produzione di energia da fonte rinnovabile consistente nella realizzazione di pensiline fotovoltaiche, sostituzione di manto di copertura in coppi con pannelli integrati stile “tegola fotovoltaica” e realizzazione di pavimentazione fotovoltaica come finitura dei percorsi pedonali.

«Un passo avanti votato da tutti - commenta il capogruppo di “Tutta la Città Insieme!” Giovanni Andrea Martini - va nella direzione di fare quello che si può, laddove si può. In particolare questa soluzione dei pannelli a terra, pur meno efficienti dal punto di vista energetico, potrebbe trovare un utilizzo anche altrove, anche nella città storica, quindi bene che si inizi a fare questo tipo di ragionamento». Il dibattito si è sviluppato poi con posizioni diverse tra i consiglieri. «Che il fotovoltaico - continua Martini - non sia l’unica soluzione, come ha sottolineato l’assessore all'Ambiente Massimiliano De Martin, è ben chiaro a tutti. Colgo con favore, anzi, il fatto che l’assessore abbia citato altre alternative, come l’acqua o la geotermia. Ribadisco come mi preoccupa già di più l’idrogeno, finché non si chiarisce come verrà prodotto, stoccato e distribuito, come ha giustamente fatto notare anche il consigliere Gianfranco Bettin (Verde Progressista). Non condivido che siccome la società in cui viviamo chiede sempre maggiori consumi energetici, noi dobbiamo rispondere a tale domanda. La transizione, al contrario, prevede che si passi anche per una diminuzione dei consumi energetici. Sicuramente quello di cui c’è bisogno, all’interno di una generale politica di transizione, è che il Comune istituisca un tavolo con la Sovrintendenza, per definire gli ambiti e le possibilità di intervento».

«Durante il Consiglio comunale, durante la discussione sulla realizzazione di pavimentazioni e coperture fotovoltaiche all'isola di San Servolo ho portato alcune riflessioni - commenta il consigliere del Partito Democratico, Alessandro Baglioni -. Si tratta di un primo passo che impone di ragionare anche sul resto della città, considerati i vincoli per la città d'acqua e le novità normative, ritengo importanti sia un confronto tra Soprintendenza e Comune, per individuare le tipologie degli interventi che possono essere poi presi in considerazione per gli interventi sugli edifici, anche alla luce delle novità normative, e un approfondimento sulle tecnologie per le energie alternative utilizzabili nella città d'acqua. È  fondamentale avviare questo percorso, perché le sfide energetiche che abbiamo davanti impongono la ricerca di soluzioni che possano garantire da un lato la conservazione della città e dall'altro la sua sostenibilità».

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