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Pensioni non rivalutate, arriva il conguaglio per 81 mila a Venezia

Ricalcolo dei mesi di gennaio, febbraio e marzo con relativa trattenuta. L'ira dei sindacati: «Questo è il governo del peggioramento»

In Veneto saranno 400 mila, 81 mila a Venezia i pensionati interessati. La non rivalutazione degli assegni previdenziali, per coloro che incassano importi lordi tre volte superiori alla pensione minima (circa 500 euro lordi mensili), comporta un ricalcolo retroattivo dei mesi di gennaio, febbraio e marzo, con relativa trattenuta. «Altro che governo del cambiamento, questo è il governo del peggioramento», afferma Giuseppe Di Girolamo della segreteria Spi Cgil Veneto. Sit in a Roma il primo di giugno contro le politiche dell'esecutivo.

Pensioni non d'oro

«Come abbiamo denunciato da tempo – commenta Di Girolamo - il governo utilizza ancora una volta gli anziani come bancomat, andando a calcolare un conguaglio nei confronti del quale abbiamo già espresso la nostra totale contrarietà. Ricordiamo che gli assegni superiori ai 1.500 euro lordi al mese, si traducono in una entrata netta di poco superiore ai mille euro mensili, nulla a che vedere con le cosiddette pensioni d’oro».

Accordi disattesi

«Non solo è stata tradita ancora una volta la fiducia dei pensionati italiani con una scelta profondamente ingiusta per fare cassa – continua Di Girolamo – ma ora arriva anche un conguaglio che sa di scherno, ancor più considerando che verrà attuato dopo le elezioni europee. Si è disatteso completamente l'accordo firmato dai sindacati nel 2016 con il precedente governo che prevedeva di non ricorrere più a meccanismi di perequazione peggiorativi. Vogliamo smascherare l’ipocrisia di questo esecutivo e lo faremo con forza».

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