L’Avo di Dolo dona una casetta gioco per i bambini della pediatria: l'inaugurazione
La struttura gioco alla pediatria dell’ospedale di Dolo della Ulss è stata consegnata martedì 3 dicembre che si è tenuta una piccola cerimonia di consegna alla presenza del direttore generale Giuseppe Dal Ben
L’Avo di Dolo ha donato una casetta gioco alla Pediatria dell’Ospedale di Dolo della Ulss 3 martedì 3 dicembre che si è tenuta una piccola cerimonia di consegna alla presenza del direttore generale Giuseppe Dal Ben. Già qualche anno fa, l’associazione dei volontari ospedalieri ne aveva donata una che è ubicata nella saletta d’attesa interna al reparto. Il nuovo dono, invece, è stato posizionato nell’ampia sala di attesa fuori da reparto che, nel tempo, è stata rinnovata grazie ad altre donazioni (un televisore, tavolini con sedie colorate) e all’impegno dei alcune dipendenti.
Le novità
Di recente, infatti, la caposala Manuela Trevisan insieme all’OSS Marina Angelini e all’infermiera Morena Cacco, hanno ridipinto completamente quegli spazi rifacendosi al tema dell’acquario (cavallucci marini, stelle marine, pesci palle) per renderli più accoglienti ai piccoli ospiti e alle loro famiglie. Una sala di attesa «dove i bambini, in attesa di un esame o di una visita, o durante un ricovero, possono trascorrere del tempo spensierati in un clima di gioco, di casa e di famiglia anche se all’interno delle mura ospedaliere», ha evidenziato la Dottoressa Anna Licursi FF Primario Pediatria di Dolo-Mirano. Si ricorda che l'AVO è una associazione apolitica, aperta a tutti coloro che scelgono di dedicare gratuitamente parte del proprio tempo ai pazienti ammalati in ospedale: l’associazione di Dolo, presieduta dal Dottor Angelo Maioni (medico in pensione), in particolare, raccoglie un’ottantina di soci. «Le Associazioni come AVO – ha commentato il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – collaborano strettamente con i nostri servizi sanitari dando un contributo importante per i cittadini che transitano nelle nostre strutture ospedaliere. In particolare questi volontari ospedalieri hanno come obiettivo principale quello di portare conforto al paziente ricoverato e questo è ammirevole e va riconosciuto: lavorano in silenzio per il bene del prossimo. Oggi, inoltre, e non è la prima volta, siamo qui per ringraziarli doppiamente in quanto dimostrano attenzione anche per altre cose, come ad esempio partecipare a rendere più accoglienti alcuni servizi».