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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Becchime ai dipendenti comunali - nota del sindacato csa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

MERITO: FATTA LA GIUSTA CHIAREZZA

La campagna elettorale almeno contribuisce a fare chiarezza su alcune questioni su cui in questi anni ci siamo interrogati. Brugnaro risponde indirettamente, ma in modo inequivocabile, ad alcune domande fatte dal nostro sindacato ancora nel marzo 2017 con il nostro volantino di informazione sindacale “La Pittima”. Ecco cosa scrivevamo allora: La teoria per cui bisogna applicare al lavoro le stesse leggi della selezione naturale darwiniana, selezionando i migliori, a ben guardare ha sempre esercitato un grande fascino nel mondo degli affari, e c'è chi ha pensato di introdurre il principio della lotta per la sopravvivenza all'interno delle aziende. Nel 1997 il capo della multinazionale americana Eron, Jeffrey Skilling, ha introdotto in azienda un sistema premiale noto come “rank and yank” (“valuta e taglia”, più̀ o meno). Funzionava così: la produttività dei dipendenti veniva valutata su una scala da 1 a 5. I dipendenti in cima alla scala ottenevano dei premi, mentre il 20% in fondo alla classifica veniva licenziato. Il risultato di questa politica è stato deludente: i tagli al personale hanno scatenato una guerra all'ultimo sangue tra i dipendenti, i quali hanno smesso di collaborare tra loro, con il conseguente calo della produttività̀ complessiva. Siccome però Jeffrey Skilling truccava i bilanci facendo levitare il valore delle azioni di Eron, il suo modello “evoluzionistico” divenne un esempio da seguire.

Se Skilling (che è finito dietro alle sbarre per bancarotta fraudolenta) si fosse preoccupato di leggere più̀ attentamente le idee a cui si era ispirato per la strategia di management, nel libro del biologo Richard Dawkins “Il gene egoista”, avrebbe capito che la selezione naturale “non seleziona il migliore, ma il più̀ adatto”, e che cosa sia il più̀ adatto dipende dall'ambiente. In un ambiente che favorisce i taglia gole, il più̀ adatto è sicuramente un tipo con pochi scrupoli che fa fuori i competitori. Ma in un ambiente che favorisce la cooperazione, il più̀ adatto è chi è meglio capace di mettere in campo comportamenti pro-sociali.

Ora, qualcuno ha capito su quali presupposti si fonda la valutazione del “merito” in questo Comune? Qualcuno sa spiegare come e perché si vorrebbero premiare le così dette “idee vincenti”? Qualcuno sa spiegare secondo quali criteri e obiettivi saranno valutati individualmente i dipendenti e giudicati come eccellenti o insufficienti? Qualcuno si sta interrogando sul disagio delle lavoratrici e i lavoratori che stanno inviando diffide al pagamento della produttività? Quello che appare evidente è che la strategia rispetto al “merito” (ammesso che ce ne sia una) che si vuole utilizzare, sta compromettendo il clima e il benessere organizzativo, con pesanti ricadute sui servizi e sui lavoratori: l'ambiente risulta precario e poco trasparente. Infine una domanda di fondo: chi sarà giudicato il più adatto a questo ambiente? Alla fine del suo mandato da Sindaco, Brugnaro chiarisce, in un consesso giustamente adeguato, che per Lui i premi al merito sono “becchime” per i dipendenti che portano a casa il frutto delle loro capacità alle rispettive mogli (galline affamate?); quest’ultime sono là ad aspettarli voraci e pronte al rimprovero qualora i consorti non siano stati sufficientemente competitivi all’interno del pollaio in cui si distribuisce la (poca, diciamo noi) granaglia. “Conto sulle mogli” avrebbe specificato, immaginandole complici nel difficile compito di rendere efficiente la macchina comunale.

Bene, chiarito questa impostazione, si tratta ora di stabilire che fare con la maggioranza dei dipendenti comunali che sono donne, di coloro che non sono sposati e delle altre tipologie di convivenza omo o eterosessuale, visto che il modello meritocratico pensato da Brugnaro rischia di applicarsi ad una minoranza di dipendenti. Per completezza di informazione alleghiamo gli articoli di stampa di oggi. Coccodè. P.S. Come sindacato credevamo di doverci occupare di benessere organizzativo, non avevamo ancora pensato ai problemi coniugali. “Nostra culpa”, ci organizzeremo.

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