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Attualità San Marco / Calle Giustinian, 1454

«Lasciare al Giustinian il distretto sociosanitario». Presidio contro il trasferimento al Civile

Associazioni e gruppi d'opposizione dicono «No» all'insediamento della nuova Casa di comunità nel poliambulatorio del Santi Giovanni e Paolo. «L'ospedale non può permettersi di ospitare i servizi territoriali»

In programma c'è un presidio mercoledì, alle 11, davanti alla sede dell'ex ospedale Giustinian a Venezia. E dietro alla richiesta di continuare a far sì che questo polo sia la sede dei servizi sociosanitari del distretto di Dorsoduro, ci sono gruppi politici e associazioni della città. «No all’impoverimento dei servizi, no a speculazioni sulla struttura - affermano consiglieri e consigliere regionali e comunali dell'opposizione: Arturo Lorenzoni, Cristina Guarda, Elena Ostanel, Erika Baldin, Francesca Zottis, Monica Sambo, Sara Visman, Giovanni Andrea Martini, Giuseppe Saccà, Gianfranco Bettin e Gianluca Trabucco, oltre al Movimento per la difesa della salute pubblica di Venezia e alle organizzazioni sindacali -. Vogliamo impedire l'utilizzo dei fondi della missione 6-Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per comprimere la presenza territoriale dei servizi sociosanitari a Venezia. Ulss, Regione e Comune vogliono trasferire i servizi territoriali dal Giustinian all'ospedale di San Giovanni e Paolo, fino alla chiusura definitiva di un Giustinian, fin troppo appetibile per utilizzi alberghieri o terziari - affermano -. Questo significa andare a insediare la nuova Casa di Comunità nel poliambulatorio dell'ospedale Civile, ai Santi Giovanni e Paolo, negazione del principio che i servizi territoriali sono alternativi al ricovero ospedaliero».

L'ospedale Civile ha affrontato l'emergenza Covid, commentano, grazie all'impegno straordinario del suo personale, ma si è dimostrato insufficiente - per capacità ricettiva e per organico - a reggere contemporaneamente l'emergenza sanitaria (non ancora finita) e l'attività ordinaria (cura delle acuzie, ricoveri con osservazioni cliniche approfondite, servizi di emergenza e urgenza). «Malati, anche gravi, per patologie diverse dal Covid si sono visti negare o rinviare per lunghi periodi le prestazioni ospedaliere attese - argomentano - L'ospedale Civile non può permettersi di ospitare i servizi territoriali, necessita di un miglioramento sia qualitativo che quantitativo delle proprie funzioni. E del personale necessario. Per i servizi territoriali del distretto di Venezia insulare e per l'insediamento delle case della comunità, le strutture oggi sottoutilizzate del Giustinian a Venezia e dell'ex ospedale al Mare del Lido, sono assolutamente idonee a garantire la continuità assistenziale 24 ore tutti i giorni della settimana, i servizi per l'infanzia, l'adolescenza e la famiglia, come il consultorio familiare, e la neuropsichiatria infantile, oltre all'integrazione con i medici di medicina generale e con i pediatri e i servizi sociali del Comune». 

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