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Biblioteche in crisi, per i sindacati appaltare significa dare il colpo di grazia

«Manca un progetto strategico e non si assumerà personale perché la dotazione organica è utilizzata per la polizia locale»

Le organizzazioni sindacali si sono confrontate con l'amministrazione comunale sul sistema bibliotecario in villa Querini mercoledì. «Nell’incontro del 7 marzo avevamo sottolineato l’assenza di un progetto strategico e chiesto risposte sugli organici, l'organizzazione e l'appalto - scrivono Fp Cgil, Fp Cisl, Csa, Diccap, Uil Fpl e Rsu -. L’amministrazione aveva chiesto venti giorni per rispondere. Al confronto di mercoledì non sono state date risposte concrete, e anzi è stata ribadita la conferma di non voler assumere personale in quanto la dotazione organica è esclusivamente utilizzata per le assunzioni della polizia locale».

L'appalto

«In questi anni la riduzione di personale è stata drammatica passando da 94 unità ad 83 unità (calo dell’11%) con un passaggio di una parte di lavoratori al part time - affermano Daniele Giordano (Fp Cgil), Carlo Alzetta (Fp Cisl), Luca Rocco (Csa), Luca Lombardo (Diccap), Michele Saya (Uil Fpl) e Giampiero Bulla (Rsu) -. Nei prossimi mesi avremo ulteriori pensionamenti in crescita anche per la “quota 100”. Le ore di lavoro equivalenti a tempi pieni esternalizzati a cooperativa sono aumentati del 50%. Questo significa ridurre i servizi comunali e destrutturare il servizio a discapito della cittadinanza».

La cultura

«Si descrive l'appalto - proseguono - come una soluzione di complementarietà quando in realtà è del tutto evidente il progetto di sostituire i lavoratori comunali e dare in mano tutto alle cooperative, svuotando le professionalità del settore. L'amministrazione sta agendo contro la città, contro chi ha bisogno di un accesso alla cultura libero e gratuito e contro tutte quelle persone che non credono che la lotta al degrado e la tutela della sicurezza si faccia solo con la repressione. Convocheremo l’assemblea dei lavoratori delle biblioteche - annunciano le sigle - per mettere in campo tutte le azioni di lotta necessarie a tutelare loro e la cultura a Venezia. Valuteremo anche tutte le possibili azioni legali sia sulla mancanza del regolamento dei servizi bibliotecari che per bloccare un appalto che viene usato non per potenziare servizi ma per sostituire lavoratori».

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