rotate-mobile
Attualità

Biennale Architettura, un anno dopo: sfida il covid e si interroga sul futuro

Presentata questa mattina la 17ª edizione della Mostra, che sarà inaugurata il 22 maggio. Esposizioni principali ai Giardini e all'Arsenale, installazione speciale a Forte Marghera

Dopo il rinvio dell'anno scorso a causa del covid, il 22 maggio sarà inaugurata la 17ª Mostra internazionale di Architettura. Durerà 6 mesi e avrà come palcoscenico privilegiato i Giardini della Biennale e l'Arsenale di Venezia.  Si chiamerà "How will we live together?" e sarà curata dall'architetto, docente e ricercatore Hashim Sarkis. La presentazione si è tenuta oggi con un incontro in streaming a cui hanno partecipato il curatore, il presidente della Biennale Roberto Cicutto e la presidente della commissione Cultura Giorgia Pea.

La Mostra

La mostra, organizzata in 5 aree tematiche, tre all'Arsenale e due al padiglione centrale, comprende opere di 112 partecipanti da 46 Paesi differenti, soprattutto di Africa, America Latina e Asia; di questi, quattro saranno presenti per la prima volta in laguna: Azerbaigian, Grenada, Iraq e Uzbekistan. «È passato un anno, ma non è stato un anno perso - ha detto Cicutto citando il regista Ermanno Olmi - non pensate che i tempi morti siano inutili, sono molto importanti se servono a comprendere che cosa dovevamo e dobbiamo fare e quali sono gli obiettivi del nostro agire. Una cosa molto importante per tutti coloro che come la Biennale aiutano la creatività, aiutando gli artisti a compiere il loro dovere, anche sociale e morale».

Padiglione Venezia

"Sapere come usare il sapere" sarà il tema dell'esposizione che sarà ospitata al Padiglione Venezia. Un progetto voluto dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e curato da Giovanna Zabotti con la collaborazione del commissario Maurizio Carlin. «Una continua sperimentazione di luoghi e di spazi - spiegano gli organizzatori - il protagonista principale di questa edizione sarà l'architetto Michele De Lucchi, con le sue Education Stations. In una delle stanze laterali del padiglione prenderà vita l'«economia della bellezza» del giornalista, scrittore e conduttore televisivo Emilio Casalini. Un flusso di connessioni tra saperi, risorse materiali ed immateriali, talenti e personalità dei singoli, comunità consapevoli, azioni concrete, progettazione e cambiamento sistemico post pandemia. All'interno del padiglione, inoltre, saranno esposte le opere vincitrici della seconda edizione di “Artefici del nostro tempo”, iniziativa promossa dal Comune di Venezia».

A Forte Marghera

Una parte della mostra sarà allestita anche a Forte Marghera e sarà aperta alla cittadinanza. Si chiamerà "How will we play together?" e vedrà il contributo di 5 architetti internazionali, autori di un progetto legato al mondo del gioco. Sono previste anche una serie di partecipazioni fuori concorso:

  • Stations + Co-Habitats: ricerche sulle cinque scale e relativi casi di studio sviluppate da ricercatori provenienti dalle università di tutto il mondo
  • la partecipazione speciale dell’artista israeliana Michal Rovner al Padiglione Centrale
  • il progetto speciale di Studio Other Spaces (rappresentato da Olafur Eliasson e Sebastian Behmann) che presenta UN Assembly for the Future con i contributi di tutti partecipanti

Per il quinto anno consecutivo, inoltre, la Biennale e il Victoria and Albert Museum di Londra presentano il progetto speciale al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d’Armi A) dal titolo "Three British Mosques". In collaborazione con l’architetto Shahed Saleem, la mostra guarda al mondo fai da te e spesso non documentato delle moschee adattate a questo uso.

Collaborazione con la Biennale Danza

Quest’anno la Mostra Internazionale di Architettura incrocerà il 15º Festival Internazionale di Danza Contemporanea - in programma dal 23 luglio al 1 agosto - ospitando all’Arsenale, nella sezione della intitolata "Among Diverse Beings", le installazioni e i danzatori-coreografi di Biennale College. Sotto la guida del direttore artistico Wayne McGregor, daranno vita a frammenti coreografici, “istantanee” o “schizzi” sollecitati da segni, materiali e temi della Mostra di Architettura.

Ci sarà spazio come di consueto anche per gli eventi collaterali. Saranno 17 in tutto, promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro. Organizzati in diverse sedi della città di Venezia, propongono contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra.

Nel corso della presentazione, Sarkis si è soffermato sul tema della Biennale "How will we live together?" e la valenza di un interrogativo nato prima ancora che scoppiasse l'emergenza sanitaria e che la pandemia ha reso ancora più importante: «L’attuale pandemia globale - ha spiegato - ha senza dubbio reso la domanda posta da questa Biennale ancora più rilevante e appropriata, seppure in qualche modo ironica, visto l’isolamento imposto. Può senz’altro essere una coincidenza che il tema sia stato proposto pochi mesi prima della pandemia. Tuttavia, sono proprio le ragioni che inizialmente ci hanno portato a porre questa domanda a condurci verso questa pandemia e a diventare ancora più rilevanti».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Biennale Architettura, un anno dopo: sfida il covid e si interroga sul futuro

VeneziaToday è in caricamento