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Martedì, 16 Aprile 2024
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È la settimana della Biennale arte: tre giorni di preview, sabato l'apertura

Decine di opere ed eventi collaterali in giro per la città. Occhi puntati sul padiglione Italia, che inaugura venerdì, mentre le "mani" di Quinn sono già un successo. Migliaia di visitatori attesi

Tre giorni di pre-apertura per gli addetti ai lavori (8, 9 e 10 maggio), poi prende il via la Biennale Arte 2019, una delle esposizioni più importanti al mondo e un evento che attira, tra i Giardini e l'Arsenale, centinaia di migliaia di visitatori in circa 6 mesi (nel 2017 furono 615mila i biglietti staccati). La 58. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia (dall'11 maggio al 24 novembre 2019) si chiama "May you live in interesting times", titolo che, secondo le parole del presidente della Biennale Paolo Baratta, «evoca l'idea di tempi sfidanti e perfino minacciosi. Tempi complessi, segnati dalla possibilità che tutto, anche l'informazione, diventi frammento, che una fake news diventi realtà». 

Padiglioni e installazioni

I preparativi sono in fase di ultimazione in questi giorni, tra padiglioni ufficiali, eventi collaterali, progetti speciali e decine di enti che partecipano con iniziative collegate: Venezia diventa palcoscenico del contemporaneo nelle arti visive e tutti, girando per la città, possono rendersene conto. C'è attesa in particolare per il padiglione Italia, all'Arsenale, intitolato "Né altra né questa: la sfida al Labirinto" (cerimonia di inaugurazione venerdì): curato da Milovan Farronato, il progetto espositivo si sviluppa tra corridoi, porte e scelte, e invita il visitatore a scegliere tra varie mostre. Ha già fatto parlare di sé l'opera "Building Bridges", ovvero le nuove mani giganti di Lorenzo Quinn: sarà presentata giovedì, anch'essa all'Arsenale. Un'altra installazione dell'Arsenale sarà "Barca nostra", lo scafo che nel 2015 affondò nel canale di Sicilia portando oltre 700 persone alla morte: simbolo delle tragedie della migrazione, è stato portato a Venezia su iniziativa dell'artista Cristhoph Büchel.

Mostra diffusa

Si fa notare pure "L'uomo che misura le nuvole", di Jan Fabre, una scultura alta 9 metri che spunta nel giardino di palazzo Balbi Venier, a Dorsoduro, visibile dal Canal Grande. In campo Santa Sofia (nello stesso punto in cui le altre "mani" di Quinn sorreggevano Ca' Sagredo) spiccherà l'opera "Poetry: a Glass Garden", ovvero quattro grandi bricole fiorite, alte cinque metri e mezzo: il legno di alberi centenari, trasformati in bricole ma poi rovinati dall'acqua, torna a rifiorire grazie al vetro di Murano. Al Centurion Palace, vicino a Punta della Dogana, c'è invece uno dei "viaggiatori" dell'artista Bruno Catalano: "Bleu de Chine", scultura in bronzo di un uomo con la valigia, caratterizzata dalla totale mancanza della parte centrale del corpo.

Biennale Arte

Non solo Venezia, c'è anche la terraferma: uno dei progetti speciali ha luogo a Forte Marghera, con un intervento a opera dell'artista Ludovica Carbotta all’interno della Polveriera austriaca; mentre un altro progetto speciale ha per protagonista Marysia Lewandowska, chiamata a esporre all’interno del padiglione delle arti applicate nelle sale d’armi dell’Arsenale: un'idea frutto della collaborazione tra Biennale e il Victoria and Albert Museum di Londra. Sul sito della Biennale c'è la lista dei 79 artisti invitati e quella dei 21 eventi collaterali sparsi tra Dorsoduro, Castello, San Marco, Santa Croce e Cannaregio.

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