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"Blitz" a San Marco nonostante le restrizioni. E il sindaco ribadisce: «Riapriamo tutto»

Brugnaro, pizzicato in Piazza San Marco, non le manda a dire: «Abbiamo settori distrutti, non è possibile. E quest'estate andiamo al mare». In piazza fermati veneti con la bandiera della Serenissima, Forza Nuova espone i manichini della "dittatura sanitaria". Controlli su locali e partite Iva

Una settimana fa la petizione lanciata da Partite Iva, professionisti, associazioni e firmata da centinaia di cittadini per chiedere risposte e soprattutto la riapertura delle attività, scegliendo come giorno di protesta quel 25 aprile di San Marco a Venezia. Oggi la città lagunare, pur nell'allentamento delle restrizioni, si è svegliata blindata: carabinieri, polizia, guardia di finanza, polizia locale dispiegati su tutto il territorio veneziano, hanno effettuato controlli tra la cittadinanza e presso alcune attività aperte.

Brugnaro: «Riaprire tutto»

Ovunque, però, il sentire è lo stesso: occorre riaprire subito le attività e soprattutto restituire le libertà. Lo dicono alcuni veneziani fermati in città che vogliono chiarezza sui «numeri reali dell'emergenza» e che vogliono tornare alla normalità. Lo stesso sindaco Brugnaro, pizzicato in piazza, non ha resistito e ci ha confidato: «E' un'esagerazione: stiamo spingendo forte affinchè si riapra tutto e si ritorni alla normalità. Le scuole devono riaprire, le attività devono riaprire. Non è possibile continuare a vivere così. Sono anche un papà e vedo le difficoltà che hanno i miei figli, soprattutto quello più piccolo, a vivere in queste condizioni. Non ce la fanno più. Ora basta». Brugnaro si toglie qualche sassolino dalla scarpa e continua: «Al mare? Certo che andiamo al mare quest'estate. Siamo stanchi, bisogna riaprire tutto. Facendo tutto regolare dal punto di vista sanitario ma riapriamo tutto». Non è mancata in queste ore anche la stoccata a Zaia: «Vogliamo essere informati in modo preciso e puntuale sia dal Governo che dalla Regione». 

I "blitz" a San Marco

I "blitz" promessi, in ogni caso, non sono mancati. In tarda mattinata sei-sette attivisti della Serenissima sono riusciti a raggiungere il cuore di Venezia e a farsi fotografare davanti alla Basilica di San Marco. I ragazzi, mascherina, guanti e bandiera, sono partiti da tutto il Veneto, dall'entroterra veneziano fino alla provincia di Treviso, per raggiungere la Basilica. Il gruppetto è stato fermato dalla polizia poco dopo le 11 e tutti sono stati identificati. Poco distante anche il Doge Albert Gardin ha sfidato le restrizioni per onorare il Santo Patrono della città. Nelle scorse ore anche Forza Nuova ha effettuato un blitz in Laguna, con dei manichini appesi poco distante San Marco, parlando di "dittatura sanitaria" e di un Veneto "nuova Vandea" che deve riaprire per non morire. Anche altri imprenditori e Partite Iva del territorio hanno tentato di raggiungere Venezia e il suo centro ma sono stati bloccati nelle calli o nelle stazioni ferroviarie. I Pescatori di Pace di Lorenzo Damiano, associazione ultracattolica che aveva firmato la petizione, bloccata nel Trevigiano, chiude: «L'Oms dovrà rispondere di questa situazione».

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