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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Oltre 900mila euro per la bonifica della discarica a Mira

Marcato: «Con questo provvedimento in oggetto la Regione contribuisce fattivamente al risanamento ambientale di un’area inquinata atteso dalla popolazione da quasi un quarto di secolo»

«Parole d’ordine: sicurezza e salute. Per la Regione è prioritaria la lotta contro l’inquinamento, con un occhio di attenzione alla Laguna di Venezia e alle aree circostanti, considerate un problema di importante interesse nazionale. Una lotta che è garantita tramite la prevenzione e grazie ad interventi mirati ed efficaci. Ne diamo anche oggi prova concreta con il nuovo provvedimento deliberato». Sono le parole che l’assessore regionale allo sviluppo economico con delega alla legge speciale per Venezia, Roberto Marcato, esprime in riferimento alla dgr approvata in giunta regionale per avviare a conclusione un importante intervento di bonifica dell’ex discarica di via Teramo, nel comune di Mira.

«Con il provvedimento in oggetto, - ha evidenziato Marcato - la Regione contribuisce fattivamente al risanamento ambientale di un’area inquinata atteso dalla popolazione da quasi un quarto di secolo, in piena collaborazione con il commissario governativo generale Giuseppe Vadalà». La vicenda inizia nel 1998, quando in via Teramo, a Borbiago, si scoprì che negli anni Sessanta e Settanta erano stati sepolti di nascosti oltre 7mila fusti tossico-nocivi provenienti da Porto Marghera. Un anno dopo una commissione parlamentare d’inchiesta si occupò della vicenda, ma la bonifica definitiva dell’area non è ancora stata portata a termine. La Regione del Veneto si è attivata già nel 1999, individuando uno specifico finanziamento a valere sui fondi della legge speciale per Venezia, pari a circa 1,1 milione di euro a favore del Comune di Mira, al fine di fronteggiare la situazione di emergenza ambientale venutasi a creare in quell’area, per l'esecuzione di interventi di bonifica e ripristino ambientale del sito in questione.

La complessa vicenda continua con l’inserimento dell’area nell’elenco di circa 200 discariche oggetto di una procedura di infrazione comunitaria, che ha portato, nel 2007, ad una prima sentenza di condanna nei confronti dell’Italia da parte della Corte Europea di Giustizia, per inadempienza rispetto agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti. È seguita ad essa una seconda sentenza, che nel 2014 ha condannato definitivamente lo Stato italiano al pagamento di una sanzione forfettaria di circa 40 milioni di euro e di una penalità semestrale iniziale di oltre 42 milioni di euro, da cui detrarre 400mila euro per ciascuna discarica, contenente rifiuti pericolosi, messa a norma, e 200mila euro per ogni discarica contenente rifiuti non pericolosi regolarizzata, da pagare fino all’esecuzione completa della sentenza.

Al fine di affrontare in maniera strutturale la complessità di risoluzione della procedura di infrazione comunitaria citata, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto di nominare, a partire dal 2017, Giuseppe Vadalà quale commissario straordinario (ora commissario unico) con il compito di realizzare tutti gli interventi necessari all’adeguamento alla vigente normativa delle discariche abusive, fra le quali anche l’ex discarica di via Teramo. A seguito di questa nomina, la giunta regionale ha adottato questo provvedimento, relativo al cambio del soggetto beneficiario per l’intervento di riqualificazione ambientale dell’area, assegnando contestualmente al commissario Vadalà la quota residua del finanziamento regionale, pari a 922.542,78 euro.

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