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Nel 2022 atteso boom di tir sulla Venezia-Trieste, ma manca la terza corsia

Secondo la fondazione Think Tank Nord Est, le percorrenze dei mezzi pesanti hanno già raggiunto, quest'anno, i livelli pre-pandemici del 2019

Le previsioni di crescita del Pil fanno ben sperare per il rilancio dell’economia post-covid, ma si accompagnano ad una decisa intensificazione del traffico su strade e autostrade. È soprattutto l’incremento dei transiti pesanti che rischia di creare incidenti e disagi, come purtroppo verificatosi spesso lungo la A4 Venezia-Trieste, dove le percorrenze dei tir sono già tornate ai livelli del 2019.

Fondazione Think Tank Nord Est ha elaborato alcune previsioni sui volumi di traffico pesante attesi lungo le tratte di competenza di Autovie Venete, Venezia-Trieste in primis. Sono due i possibili scenari: una prima ipotesi, più prudenziale, prevede una crescita nel complesso contenuta dei mezzi pesanti. Una seconda ipotesi prevede, invece, che i transiti dei tir crescano ad un ritmo più sostenuto, in linea con le previsioni di crescita del Pil.

Secondo le stime elaborate, nel 2021 il traffico dei mezzi pesanti sulla rete di Autovie Venete potrebbe già superare il livello del 2019 oppure registrare un dato di poco inferiore, con una crescita rispetto al 2020 compresa tra il 15% e il 16,2%. In entrambi gli scenari, invece, nel 2022 si registrerebbe il nuovo record assoluto del traffico pesante, con percorrenze comprese tra 828 e 853 milioni di chilometri. L’ipotesi di bassa crescita considera poi un aumento dei mezzi pesanti del 2,3% tra 2022 e 2026, mentre quella di alta crescita stima un incremento del 4,7%.

Escludendo nuove limitazioni dovute al peggioramento della situazione sanitaria, gli unici ostacoli all’aumento del traffico sembrano oggi determinati dalla continua ascesa del prezzo dei carburanti e dalle ripetute congestioni stradali. D’altro canto, l’abbandono dello smart working e la ripresa in presenza di quasi tutte le attività sta contribuendo anche alla risalita del traffico automobilistico: la situazione è quindi destinata a complicarsi ulteriormente ed in mancanza di interventi immediati il Veneto Orientale rischia pesanti ripercussioni.

«Il traffico sulla Venezia-Trieste è di nuovo molto intenso: se consideriamo i mezzi pesanti si è ormai già tornati ai livelli del 2019 - spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - e purtroppo questo ha contribuito al verificarsi di gravi incidenti, soprattutto tra San Donà di Piave e Portogruaro, dove manca ancora la terza corsia. Nei prossimi mesi, con la ripresa dell’economia, i flussi lungo l’autostrada sono destinati ad aumentare, creando il rischio di un ulteriore tributo di morti e feriti, ma anche di disagi sulla viabilità locale, per la popolazione e le imprese del Veneto Orientale».

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