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Un bozzetto di Modigliani autenticato dal tribunale di Venezia

Si tratta di un olio su tavola inedito che rappresenta Jeanne Hèbuterne, la donna del celebre dipinto esposto al Met di New York: è stato esaminato da un collegio di periti, sul retro c'è la firma del mecenate dell'artista

Ci sono voluti cinque anni di analisi e perizie per arrivare al riconoscimento definitivo della paternità di un'opera attribuita al celebre maestro livornese Amedeo Modigliani. Il dipinto, finora inedito, è un bozzetto olio su tavola raffigurante Jeanne Hèbuterne, la donna del notissimo quadro esposto al Metropolitan di New York. A confermare l'autenticità dell'opera è stato il tribunale di Venezia, a cui il proprietario dell’opera - un veneto - si era rivolto tramite l’avvocato Pierpaolo Alegiani di Jesolo facendo richiesta di Accertamento tecnico preventivo (ATP). Al termine della verifica, il collegio dei consulenti nominati dal tribunale si è espresso per «l’indubbia attribuibilità del dipinto ad Amedeo Modigliani e l’autentica posta sul retro di indubbia mano del mecenate Leopold Zborowski». Il bozzetto era stato acquistato negli anni Settanta per 55 mila lire e oggi potrebbe valere circa dieci milioni di euro.

Dipinto di Modigliani

L’opera è molto simile al famoso olio su tela esposto al MET di New York e presenta, sul retro, una scritta in lingua polacca: «Caro amico Durini, questo bozzetto è stato dipinto da Amedeo Modigliani nel 1919», firmato Leopold Zborowski. «Da qui il primo punto di forza per sostenere che si tratti di un’opera autentica - spiega l’avvocato Alegiani - in quanto autenticata nel 1920 dal mecenate del maestro Modigliani». L'iter, però, è stato lungo: «Sono state eseguiti tutte le analisi chimico-scientifiche nelle migliori università italiane (Modena, Reggio-Emilia e Genova), analisi che sono poi state comparate con quelle fatte su altre opere di Modigliani, sulle quali vi è certezza di attribuzione. Questo lavoro ha confermato la piena corrispondenza degli elementi pittorici e chimici. La ricerca, poi, è andata oltre verificando anche l’autenticità della calligrafia posteriore e della firma di Leopold Zborowski, confrontata con lettere autentiche del mecenate conservate a Parigi». L'ultimo passo è stato l’esame da parte di un collegio di periti nominato dal tribunale di Venezia, in sede di procedimento di accertamento tecnico, chiesto dallo stesso legale.

Opera preziosa

Per l'avvocato si tratta di «una scoperta sensazionale sia perché si inserisce in un’epoca storica in cui si scoprono in continuazione dei falsi, sia perché si tratta di un’opera quasi unica nella produzione di Modigliani, essendo – insieme alla famosa porta di Soutine – un lavoro eseguito su legno. L’opera, facente parte di una collezione privata e non in vendita, appare poi ancor più rara se si considera che rappresenta il bozzetto di una delle più note tele del maestro».

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