Italia Nostra dall'Unesco per la bretella ferroviaria: «Zona geomorfologica delicata»
Martini: «Perché Rfi si ponga al servizio di interessi particolari anziché realizzare la semplice originaria Sfmr lo chiederemo in tutte le sedi competenti»
L'associazione Italia Nostra, preoccupata per l’impatto del tratto sotterraneo del collegamento ferroviario fra Venezia e l'aeroporto Marco Polo, ha deciso che si rivolgerà all’Unesco. Rfi (Rete ferroviaria italiana) e Save (la società che gestisce l'aeroporto di Venezia) hanno presentato il progetto in questi giorni alla Regione del Veneto per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via): atto che per Italia Nostra costituisce «l’ennesima violazione da parte dello Stato delle decisioni Unesco sulla tutela del sito Venezia e la sua Laguna».
Binario di testa
Il tratto di linea ferroviaria di circa 8 chilometri costituita da un primo tratto a doppio binario parallelo alla bretella autostradale A27, in prossimità dell’aeroporto sul sito Unesco, diventa binario singolo sotterraneo con conformazione “a cappio”. «In conformità alle decisioni Unesco World Heritage Centre lo Stato dovrebbe fermare i nuovi progetti all’interno del sito, prima della valutazione del piano di gestione e della presentazione degli interventi proposti con valutazioni d’impatto sul patrimonio e valutazione ambientale strategica», scrive l'associazione ritiene molto più compatibile un binario di testa.
La zona
«Quattro chilometri di tunnel sotterraneo in ambito Unesco possono definirsi “progetto impattante”; l’opera viene realizzata in una zona geomorfologica delicatissima». I documenti per Italia Nostra indicano che «la galleria attraverserà sedimenti alluvionali dell’ultimo massimo glaciale appartenenti al sistema deposizionale del fiume Brenta, producendo un abbassamento artificiale del livello delle falde che rischia di richiamare acqua dalla costa costiero con conseguente destrutturazione dei livelli argillosi della gronda lagunare. Per giunta il progetto prevede la totale demolizione del borgo storico di Ca’ Litomarino lungo il fiume Dese. Daremo notizia al Comitato del Patrimonio Mondiale (Whc) di Parigi affinché ne tenga conto». Per l'associazione è invece condivisibile l'obbiettivo di ridurre il traffico su gomma a favore di una mobilità ecologica su rotaia.
Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale
Rfi vorrebbe concludere ad agosto l’iter dell’opera, secondo il presidente di Municipalità di Venezia, Giovanni Andrea Martini. «Un progetto tanto faraonico quanto inutile e ingestibile, che devasta il suolo e il sottosuolo di un sistema idrogeologico delicato», afferma e dice, «non è chiaro come mai una azienda di Stato come Rfi si ponga al servizio di interessi particolari anziché realizzare la semplice e originaria stazione Sfmr (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale). Il quesito a questi signori verrà posto in tutte le sedi competenti».