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Veneto ecologia solidarietà: "Per una sanità diversa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

«Veneto Ecologia Solidarietà si schiera con decisione al fianco del Coordinamento veneto per la sanità pubblica, che, oggi 11 settembre 2020, manifesta a Venezia, davanti all’assessorato regionale alla sanità, per:

· un nuovo Piano socio sanitario regionale, adeguato ai bisogni dei cittadini. Il PSSR, approvato l’anno scorso e valido sino al 2023, non è il tanto decantato libro dei sogni che la giunta Zaia ha tentato di far credere ai veneti. Unitamente alle schede ospedaliere da esso derivanti, è un inno al depotenziamento dei servizi sanitari e socio – sanitari in regione;

· una nuova organizzazione ospedaliera, rapportata alle esigenze territoriali. La recente pandemia ha messo in luce, ove ve ne fosse bisogno, le carenze strutturali dell’organizzazione ospedaliera voluta dal centro destra in Veneto. Abolizione degli ospedali di prossimità e finanziamento alle strutture private convenzionate sono state – e sono ancora – le parole d’ordine di questa politica;

· un forte potenziamento delle strutture territoriali e della medicina primaria. Questa è l’unica risposta che salvaguarda la salute pubblica nei territori;

· un reale coinvolgimento nella programmazione sanitaria dei Comuni, dei Sindacati, degli Operatori, del Terzo Settore e della Cittadinanza. È necessaria una revisione delle norme che regolano la partecipazione degli Enti locali alla programmazione sanitaria, che oggi li vede poco più che semplici spettatori. Non si può pensare a una programmazione condotta senza che siano interessati gli operatori del settore e le loro rappresentanze sindacali, le associazioni di volontariato, che operano significativamente nell’ambito dei servizi sanitari e socio – sanitari e, soprattutto, i cittadini.

Veneto Ecologia Solidarietà vuole una sanità intesa come un servizio fondamentale a cui chiunque deve poter accedere con pari opportunità. Perché la sanità è un patrimonio strategico pubblico, un bene comune che non può essere delegato alle decisioni politiche locali, né, tantomeno, alla privatizzazione.

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