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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ca' Foscari: a Venezia le tecnologie del futuro per conservare i beni culturali

L'IIT, in collaborazione con l’ateneo veneziano, apre in città un nuovo centro del network per lo sviluppo di nuove tecnologie e materiali nel campo della conservazione e valorizzazione

Fenomeni naturali e azione dell’uomo mettono a rischio i beni culturali, di cui l’Italia è tra i maggiori custodi. Venezia, emblema del patrimonio dell’umanità da proteggere, grazie ad nuovo centro della rete IIT (Istituto italiano di tecnologia) inaugurato lunedì e alle competenze di Ca’ Foscari, diventa laboratorio per lo studio, l’analisi, la conservazione anche preventiva, e la protezione della ricchezza architettonica, artistica e archeologica conservata in Italia e nel mondo.

Più di 20 persone impiegati

Il centro a regime sarà composto da oltre 20 unità di personale che comprendono amministrativi, studenti di dottorato, ricercatori post dottorato, personale tecnico e ricercatori senior (Principal Investigator) e inizierà l’attività di ricerca a partire da gennaio 2019, non appena si concluderanno le procedure, già in corso, di assunzione dello staff e il loro insediamento nei laboratori già allestiti presso l’Università Ca’Foscari.

L'attività scientifica

L’attività scientifica di CCHT@Ca’Foscari verrà pianificata in base ai bisogni reali di chi ogni giorno si impegna a conservare e restaurare il patrimonio artistico nazionale ed internazionale e si snoderà su diversi piani sfruttando le competenze acquisite dai team di ricerca IIT che lavorano nel campo delle scienze dei materiali, della computer vision, dell’intelligenza artificiale e del machine learning in un’ottica multidisciplinare.

Conservazione e protezione

Gli scienziati dei materiali coinvolti nelle attività del centro analizzeranno i materiali con cui i beni sono realizzati allo scopo di individuarne le caratteristiche e sviluppare adeguate strategie di conservazione e protezione da agenti naturali o artificiali. Verranno così creati, ad esempio, rivestimenti per la protezione da umidità, microorganismi, erosione del vento e areosol marini progettati per rispettare le caratteristiche chimico fisiche di tessuti, di opere in muratura, di affreschi, tele o sculture in modo che ogni trattamento sia sviluppato ad hoc in base alle caratteristiche dei materiali e ai fattori esterni a cui sono sottoposti, siano essi di tipo meteorologico o legati ad attività umane.

Digitalizzazione

D’altra parte mediante tecniche di visione computerizzata e machine learning si potranno digitalizzare e rendere così indistruttibili e perenni beni culturali di ogni genere inserite nel loro contesto originale, per consentirne uno studio più articolato, la riproduzione o il restauro in seguito al loro danneggiamento, avvenuto per cause naturali, quali alluvioni e terremoti, o cause dovute all’intervento umano, come atti di vandalismo o terrorismo e inquinamento. Allo scopo saranno sperimentate nel centro nuove tecnologie, come sensori e dispositivi, mai usati nell’ambito della conservazione dei beni culturali e nuovi strumenti sempre più economici e compatti sviluppati ad hoc che possano essere anche integrati in dispositivi di uso comune come smartphone o tablet.

Valorizzazione delle risorse artistiche

Il lavoro del CCHT@Ca’Foscari sarà anche dedicato alla valorizzazione delle risorse artistiche, archeologiche e architettoniche del nostro Paese, e non solo, mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie sviluppate in percorsi espositivi o museali per portare l’Intelligenza artificiale, la computer vision e le scienze dei materiali avanzati a beneficio della divulgazione in campo culturale.

Multidisciplinarietà

«La multidisciplinarietà sarà un elemento chiave del nuovo centro della rete IIT, - afferma Arianna Traviglia la Coordinatrice di CCHT@Ca’Foscari - le persone che lavoreranno qui a Venezia combineranno i loro background differenti per ottenere risultati concreti che soddisfino le reali esigenze del nostro patrimonio culturale. Potremo così vedere, ad esempio, sistemi automatizzati per lo studio  e l’analisi dei manufatti che si avvalgono di dispositivi robotici in grado di manipolare manufatti da digitalizzare o trattare. Un incontro fra tecnologie di frontiera e patrimonio culturale senza precedenti».

«Strumentazioni all'avanguardia»

«Questo centro non poteva che nascere a Venezia, laboratorio naturale per gli studi sulla conservazione del patrimonio culturale, in sinergia con altre importanti iniziative come il Patto per Venezia che doterà le università Iuav e Ca' Foscari di strumentazioni scientifiche d’avanguardia. - afferma Michele Bugliesi, rettore dell'università Ca’ Foscari Venezia - Abbiamo già scelto il Parco Scientifico come sede di alcune nostre attività, dalla Challenge School al Centro congiunto con Cmcc per lo studio dei cambiamenti climatici. E oggi questa nuova iniziativa in partnership con una istituzione di altissimo livello come l'IIT, che porta la nostra presenza al Vega a superare gli 800 studenti e i 60 ricercatori».

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