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Edifici veneziani a nuovo: conclusi i lavori a Ca' Tron, parte il restauro di palazzo Manfrin

Il sindaco Brugnaro: «Grazie all'artista Anish Kapoor per questo progetto che riconsegnerà alla città uno dei suoi palazzi più originali»

A Venezia Iuav completa il restauro della sua sede sul canal Grande, mentre nel canale di Cannaregio si avviano i lavori di recupero di un altro prestigioso edificio, palazzo Manfrin.

Ca' Tron

L'università di architettura e moda ha comunicato che, con l'intervento sulla facciata sul canal Grande, si sono conclusi i restauri di Ca’ Tron, palazzo cinquecentesco di scuola sansoviniana, dal 1972 sede degli studi di pianificazione e urbanistica dell’ateneo: i cantieri erano iniziati nel giugno scorso, successivamente a quelli di adeguamento del terzo piano. Per Iuav si tratta di «un momento importante per la conservazione e il futuro utilizzo del palazzo, che si avvia a diventare fondaco della ricerca aperto agli scambi internazionali, alla città, alle imprese e alle istituzioni». Al terzo piano è già attiva la sede della Fondazione Eni Enrico Mattei, che con Iuav ha costituito un centro di ricerca sui cambiamenti climatici e sulla ricostruzione delle città in contesti di conflitto. A partire da maggio, Ca’ Tron sarà anche sede di un polo dedicato all'internazionalizzazione della didattica. La spesa per la copertura e la parte sottotetto è stata di 513.600 euro, per la facciata 195.800 euro (sotto: le fasi di avanzamento dei lavori).

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Palazzo Manfrin, nuova vita all'edificio sul canale di Cannaregio

Importanti progetti culturali in vista anche per palazzo Manfrin, a Cannaregio: oggi la giunta comunale ne ha autorizzato la riqualificazione e la trasformazione in sede espositiva e atelier dell'artista Anish Kapoor, secondo il progetto presentato dalla società Palazzo Manfrin S.r.l. «Un altro palazzo della città tornerà a mostrare tutta la sua bellezza e magnificenza», commenta il sindaco Luigi Brugnaro. «Grazie all’impegno di Anish Kapoor - aggiunge - sarà possibile recuperare l'edificio dandogli una funzione degna del suo passato e arricchire la città di un ulteriore elemento di attrazione culturale».

Sarà un cantiere lungo: il restauro del palazzo, che la Fondazione Anish Kapoor ha acquistato da Cassa Depositi e Prestiti, durerà «qualche anno». La Fondazione intende «istituire a Venezia un centro culturale per lo studio e l’esposizione di opere d'arte sia storiche che contemporanee», inoltre «organizzerà conferenze e workshop, creando iniziative con esperti e interagendo con istituzioni culturali e università». Il pian terreno ospiterà una galleria, un bookshop accessibile dalla fondamenta, spazi didattici e ricreativi; al primo e secondo piano saranno esposte le opere d’arte più significative, mentre nei livelli superiori saranno allestiti atelier, archivio e deposito delle collezioni. Sono previste alcune varianti per la realizzazione di una scala di sicurezza e un ascensore, vasche per reflui acque meteoriche, impianti vari.

Il progetto è stato redatto dallo studio veneziano FWR Associati e dallo studio UNA, con sede ad Amburgo. I responsabili Giulia Foscari ed Antonio Foscari spiegano: «Palazzo Priuli Manfrin presenta un’architettura quasi unica nel panorama veneziano: il salone a doppia altezza di tipica concezione palladiana e la facciata senza ornamenti fanno di questo palazzo il prototipo di un proto-razionalismo che non trova in città altri riscontri. Nel Settecento fu la sede di una collezione di quadri che si può considerare una specie di anteprima delle Gallerie dell'Accademia, che saranno istituite a Venezia nel XIX secolo. Più avanti è caduto in uno stato abbandono che è durato più di mezzo secolo».

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