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La denuncia di Confesercenti: «Abbigliamento venduto in centro commerciale»

L'episodio segnalato da alcuni soci della confederazione. «L'acquisto di una camicia, pagata regolarmente alla cassa, è passato senza alcun controllo o divieto di acquisto. La concorrenza sleale va condannata anche sotto il profilo etico-morale»

Un capo di abbigliamento venduto in un centro commerciale fa scattare la denuncia da parte di Confesercenti Venezia Rovigo. «Chiediamo maggiori controlli e che chi deve vigilare faccia il proprio compito - scrive il direttore della confederazione, Maurizio Franceschi - È una situazione durissima per le imprese e per i commercianti che, seppur con sacrifici enormi, stanno rispettando le regole di prolungata chiusura imposte per contenere l'epidemia. La concorrenza sleale va condannata anche sotto il profilo etico-morale».

In questi giorni infatti alcuni soci di Confesercenti si sono lamentati dopo aver visto in un centro acquisti a Marghera, poco dopo l'entrata, un corner di circa 200 metri quadrati in cui si vendono, oltre ad articoli di intimo e sport, qualsiasi capo di abbigliamento per uomo e donna. «Così, la prova è stata fatta: l'acquisto di una camicia, pagata regolarmente alla cassa, è passato senza alcun controllo o divieto di acquisto», dice Confesercenti. «Con tutta la fatica che facciamo per adeguarci a una situazione drammatica e prolungata nel tempo, prima con i sistemi di sicurezza e ora con le serrande abbassate, ci sentiamo beffeggiati da alcuni imprenditori che, sfruttando una posizione più nascosta come quella dentro un centro commerciale, eludono le normative alla luce del sole», conclude.

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