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Francesca Toffanin e Stefano Tonut, volti della campagna di contrasto al Covid

L'iniziativa è stata ideata dall'Ulss 4 e si rivolge principalmente ai giovani: «Vogliamo che siano nostri alleati nella lotta all'epidemia». Saranno diffuse mascherine, flyer e video online

Anche la sanità punta con decisione sulla comunicazione e lo fa in un momento delicato, in cui il vaccino anti Covid dà speranze per il futuro ma intanto l'epidemia continua a diffondersi notevolmente. L'Ulss 4, che nel proprio raggio di competenza ha il litorale veneto e le zone più popolari della movida estiva - Jesolo in primis - si affida ad una campagna che ha il perno nelle generazioni più giovani: perché è importante mantenere elevata l'attenzione di qui ai prossimi mesi, mentre i numeri del contagio restano alti e ci vorrà ancora parecchio tempo prima di riuscire a vaccinare la maggior parte della popolazione.

Campagna per l'uso della mascherina

Affissioni, flyer, adesivi e contenuti multimediali online promuoveranno questo concetto tra la gente. Sono state prodotte mascherine ad hoc con il payoff "conta su di me", che non solo invita a indossare i dispositivi di protezione, ma punta anche a responsabilizzare le persone, particolarmente i più giovani, coinvolgendole in qualità di protagonisti e attuatori delle buone pratiche di contenimento del contagio. La campagna ha i volti di Francesca Toffanin, miss Veneto, fotomodella con 17mila follower su Instagram, e di Stefano Tonut, uno dei cestisti più amati, giocatore della Reyer due volte campione d'Italia. L'ideatore è l'architetto Valerio Pradal, un'autorità nel campo: «Abbiamo deciso - ha spiegato - di lanciare un concetto diverso da quelli sentiti finora: responsabilizziamo noi stessi, prima di tutto, e instauriamo un dialogo con i giovani. L'attenzione viene spostata sull'individuo, anziché sulla malattia, e i ragazzi vengono coinvolti in prima persona. "Conta su di me" significa comunicare responsabilità, responsabilità che arriva dalla voce di chi indossa la mascherina ma anche dalla stessa mascherina. I testimonial sono degli influencer, ma la cosa fondamentale è che ognuno di noi in questo processo deve sentirsi influencer, protagonista».

Conta su di me

I testimonial

Toffanin si è detta entusiasta di partecipare all'iniziativa: «So che la mascherina conta, conta per proteggere familiari e amici e conta per proteggere noi stessi. Come ragazzi veniamo spesso additati per gli assembramenti della movida, ma la responsabilità è di tutti: sta anche a noi, che siamo giovani e abbiamo la fortuna di poter costruirci un futuro grazie ai pilastri del presente: i nostri genitori e i nostri nonni». Tonut partecipa con lo stesso calore, spinto anche dall'esperienza diretta: è stato malato di Covid-19 in novembre, ma in precedenza si era anche speso in prima persona: «Durante il lockdown - ha ricordato - ho cercato di aiutare chi ne aveva bisogno, anche grazie alla sensibilità della nostra squadra. Noi stessi abbiamo portato le mascherine agli abitanti del comune di Venezia».

Cartello 2-2-2

Chiamata alla responsabilità

Il direttore dell'Ulss 4, Carlo Bramezza, ha spiegato: «Siamo veloci nei vaccini, ma ci vorranno comunque dei mesi e finché non ci sarà l'immunità di gregge dobbiamo continuare a usare gli strumenti per ridurre la diffusione della pandemia. Al momento nel nostro territorio registriamo circa 200 contagi al giorno. Sono tanti. È vero che il 94% è asintomatico, ma continua a esserci chi si ammala gravemente e va in ospedale. Chiediamo ai giovani di essere nostri alleati in questa lotta al virus».

L'iniziativa è promossa anche dal sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, e da Silvia Susanna, sindaco di Musile e presidente della conferenza dei sindaci del Veneto orientale. «Jesolo è località prediletta dai ragazzi - ha ricordato Zoggia - ed è stata molto frequentata nell'estate scorsa, nonostante molti locali fossero chiusi. È giusto sensibilizzare i più giovani, così come è giusto farlo con le persone di tutte le fasce di età. Più sensibilizziamo la popolazione, più presto raggiungiamo l'obiettivo di contenere il virus». Per Susanna, «questa campagna è un'idea formidabile per far passare il messaggio che "responsabilità = libertà": spesso - ha confermato - vengono demonizzati i giovani, ma sappiamo che grossi problemi sono nati anche dagli anziani, da chi fatica a capire che incontrarsi in gruppo per giocare a carte in casa non si può, che i grandi ritrovi di famiglia non sono possibili in questo periodo».

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