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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L’affitto commerciale costa di più: Venezia la più cara d’Italia

Appello di Confesercenti: a Venezia una moratoria che blocchi gli adeguamenti dei canoni di locazione commerciali

L’inflazione rischia di sconvolgere pesantemente anche il mercato degli affitti commerciali. Per i contratti con cedolare secca non cambia nulla, rincari invece per i contratti a canone libero e per quelli a canone concordato. E naturalmente non sarà rosea la situazione per negozi e ristoranti. La buona notizia è per i (pochi) contratti a esercizi commerciali che prevedono la cedolare secca perché per loro rimane tutto invariato. Il proprietario, invece, rinuncia all’adeguamento dell’inflazione.

Resta stabile all’11,5% rispetto a ottobre la variazione annuale dell’indice dei prezzi al consumo comunicato dall’Istat e necessario per l’aggiornamento del canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo. Indice che, parametrato al 75% così come previsto dalle leggi del 1978 e del 1997, fa sì che i contratti di locazione potrebbero subire un aumento dell’8,625%.

«Oltre agli aumenti previsti dall’adeguamento Istat, a Venezia riscontriamo aumenti spropositati degli affitti commerciali ad ogni rinnovo dei contratti, tenendo il primato in Italia - spiega Emiliano Biraku, vice presidente Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo - occorre aprire una riflessione seria da porre prima di tutto ai proprietari, tenendo in considerazione che le entrate medie da questi affitti sono quasi 10mila/15mila euro al mese per il centro storico». Per Biraku la situazione rischia di sfuggire di mano perché il valore del canone di locazione è quello che potremmo definire il costo fisso per eccellenza di tutte le attività commerciali che sono la stragrande maggioranza di quelli in esercizio.

«Modificarlo in questo momento può significare mettere al tappeto anche quegli esercizi che, con enormi sacrifici, hanno cercato di contenere al massimo, ad esempio, il costo dell’energia», aggiunge. Da qui, Confesercenti rinnova l'appello per avviare un confronto con l'amministrazione e tutti i soggetti coinvolti, assiema alla richiesta di una moratoria che blocchi gli adeguamenti dei canoni di locazione per immobili commerciali. «Si tratterebbe – conclude Biraku – di muoversi sulla stessa linea adottata da altri Paesi quali Spagna, Francia e Germania. Voglio sperare che un provvedimento di così significativa portata trovi spazio in un prossimo Consiglio dei
Ministri».

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