Porto Marghera: «Il futuro qui è industria ed energia pulita, non turismo e navi»
Mercoledì al capannone del Petrolchimico scoperta una targa in memoria del segretario Filctem Cgil scomparso, Bruno Filippini. Colletti: «Con l'esperienza del passato guardiamo al futuro»
Mercoledì mattina iniziativa del sindacato dei chimici veneziano, al capannone, per commemorare Bruno Filippini, il segretario Filctem Cgil a un anno dalla scomparsa. Porto Marghera non solo come simbolo delle lotte operaie, dell'industria, e del passato. «L'iniziativa ricorda la determinazione del compagno Bruno, il suo impegno in uno dei momenti più difficili della lotta operaia a Porto Marghera - spiega il segretario della categoria, Riccardo Colletti - e ha come presupposto quello di indicare l'area del petrolchimico, e il capannone, come punto di partenza per programmare il futuro industriale di Venezia. Un futuro non fatto di navi e turismo, ma un futuro di bonifiche, ricostruzione industriale ed energia pulita». Tra le autorità presenti, l'assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso, il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, e l'onorevole Nicola Pellicani, e delle precedenti Amministrazioni, oltre che rappresentanti sindacali di ieri e oggi.
Le lotte
«Pensare alle lotte serve a nulla, se guardiamo oggi i risultati. Servono idee chiare su come procedere. E diciamo al sindaco, ad esempio, tutte le cabine di regia annunciate, di cui non abbiamo visto ancora niente, si facciano al capannone. Sono momenti di pubblico confronto. Non c'è niente di segreto o riservato, allora perché non svolgerle all'interno del capannone, sfruttando questo manufatto ? - Chiede Colletti -. Questo spazio deve essere tolto via dai 107 ettari che Syndial deve cedere al Comune, per farne un utilizzo pubblico, non riservato esclusivamente ad attività di tipo sindacale, ma che vogliamo sia a disposizione per altre iniziative».
Grandi navi
«Qui non c'è posto per grandi navi e turismo, questa è un'area industriale - continua Colletti -. Il futuro va scritto con idee concrete non con manifestazioni di interesse che poi non trovano concretizzazione, perché c’è l’incognita delle bonifiche. Si parla di autonomia a proprietà del territorio e non siamo in grado da anni di gestirci per rigenerare e ristrutturare quest'area».
Piano energetico
Il futuro di Porto Marghera si declina in tre parole, dice il sindacalista: «Bonifiche, industria e un piano energetico dentro al quale produrre idrogeno a basso costo con biomassa o metano. È un piano strategico. E i marginamenti vanno terminati, partendo dall'accordo del '98. Non abbiamo bisogno di scrivere niente di nuovo, e neppure di ripartire con un nuovo studio che comporterebbe spese ulteriori per consulenze, magari per decidere di cambiare tipo di materiale, cemento piuttosto che ferro - dice Colletti - . Mancano cronoprogramma e un’identità di spesa certa, per individuare le aree prioritarie dove impegnare i fondi. Serve un comitato di sorveglianza per iniziare».
Le istituzioni
«Bruno è stato un grande sindacalista – ha dichiarato l'assessore Boraso – che, negli anni '70, si è sempre speso nell'interesse dei lavoratori per far siglare, proprio qui, nel capannone del Petrolchimico, accordi sindacali che hanno fatto scuola in tutto il Paese. È giusto però ricordare anche il Bruno Filippini politico, perché, nel suo ruolo di assessore e in particolare nel ricoprire la delega alla Casa, ha fatto molto per i nostri cittadini in un momento storico, il 2010, in cui le risorse comunali erano davvero ridotte all'osso. E' un riconoscimento che gli dobbiamo».