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Giustizia, carenza di personale in laguna. Scatto: «Venezia è un'isola, non ci sono più scuse»

La presidente della commissione Cultura in regione: «Serve un’indennità per sede disagiata». Insularità, Gasparinetti: «Ora misure concrete a tutela della residenzialità e dei servizi pubblici essenziali come trasporto locale, scuola e sanità»  

«Venezia sta diventando un caso nazionale per l’assenza di personale negli uffici giudiziari: il ministero della Giustizia nell’ultimo concorso doveva tener conto della mozione che è stata approvata all’unanimità del Consiglio regionale per risolvere questa grave carenza d’organico. Ora che Venezia è stata costituzionalmente riconosciuta isola non vi sono scuse». Così la presidente della commissione Cultura, formazione e lavoro in Regione, Francesca Scatto (Lega-Liga Veneta), prima firmataria della mozione che ad aprile è stata approvata e propone agevolazioni e incentivi economici per risolvere il grave problema della carenza del personale negli uffici giudiziari veneziani. Il tema si intreccia con quello dell'insularità, dibattuto in questi giorni: il riconoscimento dello status previsto dalla Costituzione può dare nuove opportunità in termini di servizi e ricnoscimenti a chi abita o lavora in laguna.

«Occorre rendere appetibile il lavoro a Venezia – spiega la presidente veneziana - una sede senz’altro più scomoda rispetto ad altre, quindi proporre agevolazioni e convenzioni come abbonamenti, affitti agevolati, parcheggi più economici e riservati per chi sceglie di lavorare qui. Temi centrali nella mia mozione, con cui chiedo di colmare la carenza di magistrati e personale amministrativo del Tribunale di Venezia. Venezia ha appena avuto il riconoscimento di status di isola costituzionalmente, località disagiata, e anche in forza di questo importante riconoscimento vanno intraprese le misure che abbiamo chiesto per salvare la giustizia veneziana». 

Sull'insularità di Venezia interviene a distanza anche il consigliere comunale Marco Gasparinetti (Terra e Acqua). «Analisi testuale, dichiarazioni in aula della relatrice alla Camera e interpretazione teleologica mi portano a ritenere che questa modifica costituzionale si applicherà anche a Venezia, oltre che (ovviamente) a tutte le isole non collegate da ponti con la terraferma, come Murano, Burano, la Giudecca, il Lido e altre ancora. La ritengo una buona notizia e nostro compito adesso è fare in modo che il dettato costituzionale si traduca in misure concrete a tutela della residenzialità e dei servizi pubblici essenziali come trasporto locale, scuola e sanità»  

Scatto propone delle misure per sopperire alla carenza di personale. «Serve subito una normativa speciale per Venezia, che riconosca, al pari di quanto già avviene per il personale della polizia penitenziaria, un’indennità per “sede disagiata” al personale degli uffici giudiziari. Inoltre, vanno previsti incentivi economici o concreti (abbonamenti, alloggi, posti auto, sgravi fiscali) per il personale assegnato al Tribunale di Venezia». Per il personale amministravo invece la mozione chiede: «La mobilità verso i tribunali che hanno scopertura del 40% e che in quelle sedi si rimanga a lavorare per almeno 5 anni. Ora che Venezia ha ottenuto costituzionalmente lo status di isola ed è stato finalmente riconosciuto il grave e permanente svantaggio naturale che deriva dall’insularità, non ci sono più scuse per tergiversare», conclude Scatto.

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