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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Guerra e caro benzina, i trasportatori veneziani: «Siamo al limite, quasi costretti a fermarci»

Il vicepresidente della Federazione Trasporti della Confartigianato di Venezia Mauro Daneluzzi: «Causa guerra e speculazione i costi carburanti sono ormai insostenibili»

«O si ferma il continuo rincaro dei carburanti con una riduzione della pressione fiscale o se la committenza non non si farà carico degli insostenibili extra costi che stiamo subendoi noi saremo costretti a fermarci. L’autotrasporto e la logistica muovono miliardi di euro e non è pensabile che queste oscillazioni inflazionistiche vengano assorbite solo da alcuni operatori della filiera, cioè i trasportatori». Brutale ma sincera: questa la lapidaria affermazione del vicepresidente della Federazione Trasporti della Confartigianato Metropolitana Imprese Città di Venezia Mauro Daneluzzi, che davanti all’attuale situazione che ha messo sotto scacco l’intero mondo che si muove e lavora avendo bisogno dei carburanti, non vede alternative.

Gasolio a quasi 2 euro al litro

Dal settore dell’autotrasporto a quello del trasporto acqueo delle merci, alla pesca, il folle aumento registrato alla pompa sta di fatto mettendo in ginocchio l’intera categoria, causando incremento dei costi gestionali davanti ai quali serve una risposta. «La nostra non è una minaccia di sciopero, ma purtroppo la conseguenza di questi aumenti. Pagando così il carburante peraltro sempre e solo aumentato da un anno a questa parte, le imprese del settore trasporti su gomma e acqua non ce la fanno più economicamente», prosegue Daneluzzi. Il gasolio, ad esempio, oggi è arrivato a quasi a 2 euro al litro, con un aumento che sta facendo salire di ben 200 euro in più il costo medio di ogni pieno per un mezzo pesante di oltre 11 tonnellate. Le stime parlano di mediamente oltre 15mila euro all’anno di spese carburante in più per ogni singolo veicolo.

«Le piccole imprese non possono farcela da sole»

Va ancora peggio per chi, pensando di risparmiare, ha investito su automezzi a metano, visto che in proporzione il costo del gas è cresciuto di più. «Davanti questi prezzi conviene tenerli fermi e far viaggiare solo i mezzi diesel», dicono i trasportatori. E gli effetti del conflitto in atto tra Russia e Ucraina rischiano solo di aggravare maggiormente le cose. «Apprezziamo lo sforzo della politica ma non ci accontenteremo degli 80 milioni promessi dal Governo, queste misure impattano solo marginalmente sul conto economico del padroncino, che deve far fronte a costi fissi sempre più importanti tra gasolio, adblue, gomme,ricambistica e via dicendo. Le politiche energetiche - conclude Daneluzzi - devono essere valutate sulla base delle ricadute che queste hanno in termini di sostenibilità, ambientale certo, ma anche economica e sociale, in questo le piccole imprese del nostro territorio hanno dimostrato grande resilienza e flessibilità ma non possono farcela da sole a gestire scossoni di questa intensità».

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