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Ater, pochi giorni alle eventuali modifiche della legge sugli alloggi popolari

Fine settembre il termine indicato dall'assessore Lanzarin per raccogliere le indicazioni dei nuclei tecnici di analisi e fare eventuali correttivi per tutelare le situazioni di fragilità

Se i correttivi alla legge regionale sull'edilizia pubblica ci saranno, bisognerà attendere la fine di settembre. Il termine indicato dall'assessore al Sociale Manuela Lanzarin è quello per la raccolta e l'esame dei casi presentati dai nuclei tecnici istituiti nelle diverse province, al fine di evidenziare criticità in base alle quali apportare opportuni cambiamenti alla disposizione. La Cisl torna a chiedere che al più presto «siano messi in chiaro quali siano gli interventi di modifica della legge, promessi dalla Regione».

Venezia

Secondo quanto prevede la legge regionale, gli inquilini che superano i 20 mila euro di Isee hanno due anni di tempo per rientrare nei requisiti richiesti, oppure cercare un nuovo alloggio. L’Ater di Venezia si è messa a disposizione degli assegnatari, dei Comuni e dei sindacati, per fornire chiarimenti. Il tavolo tecnico, a cui l’Ater partecipa, è stato convocato per la prima volta il 17 luglio scorso in Regione, composto da esperti per le valutazioni sociali e socio-ambientali della situazione veneziana. L’Ater partecipa anche al nucleo tecnico territoriale di analisi della Regione Veneto, convocato il 6 agosto scorso (sono sette nuclei, per tutte le Ater del Veneto) per valutare i singoli casi: persone anziane sole o con disabilità, famiglie in difficoltà. Entro il 30 settembre saranno proposti eventuali aggiustamenti nelle norme per non creare situazioni di sperequazione o ingiustizie.

Appartamenti sfitti

«Siamo di fronte a un patrimonio residenziale pubblico che vede un numero molto alto di appartamenti sfitti, spesso per mancanza di manutenzione, rigenerazione o adeguamento alle norme di legge - prosegue il sindacato Cisl veneziano -. Un patrimonio che non è in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione anziana, sempre più numerosa e a un mercato privato che per quantità insufficiente e per onerosità dei canoni sarà incapace di dare risposte a chi uscirà dalla residenzialità pubblica in conseguenza della legge. L'eventuale mobilità territoriale priverà invece, le persone anziane e fragili, di relazioni sociali consolidate negli anni. Stessi problemi affliggono le giovani coppie di lavoratrici e lavoratori precari - insomma, sostiene il sindacato, si guardi a - un ceto medio sempre più in difficoltà, quello stesso ceto medio che così spesso entra nelle discussioni e nei programmi delle forze politiche».

Alzare il limite Isee Erp

«Ribadiamo - prosegue Cisl Venezia - la necessità che la Regione alzi il limite Isee-Erp per mantenere il diritto all’alloggio sui livelli previsti dalle regioni limitrofe alla nostra, quale ad esempio quello della Lombardia del governatore Fontana, e che venga approfondito il tema delle piccole percentuali di nuda proprietà, oggi titolo per una automatica decadenza del diritto. Siamo convinti - ribadisce Cisl - che sia giunto il momento di destinare ingenti risorse per rigenerare il patrimonio residenziale esistente, prima ancora che per costruire nuovi alloggi e finanziare progetti di housing sociale. Risorse - scrive - che, almeno in parte, sono già disponibili, a partire da quelle destinate dal decreto del ministero delle Infrastrutture del 4 luglio scorso a programmi di edilizia residenziale sociale. Chiediamo, infine, che si apra un confronto tra parti sociali, Ater e i Comuni della Città Metropolitana, evitando i drammi derivanti dalla perdita della casa in assenza di alternative accessibili».

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