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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Le Case di Comunità per l'assistenza sanitaria all'ex Umberto I e all'ospedale al Mare

La proposta del consigliere Verde Progressista Gianfranco Bettin in linea con la missione "Sanità" del Pnrr. «Si possono intercettare i soldi del piano, rispondere alle richieste di cittadini e comitati e recuperare aree degradate»

Le "Case della Comunità”, come punti di riferimento per l'assistenza socio-sanitaria di prossimità, possono migliorare e rendere più eque quantità e qualià delle prestazioni. Lo sostiene il consigliere Gianfranco Bettin (Verde e Progressista), ricordando che nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) alla missione 6, Sanità, si fa riferimento alla volontà di potenziare la rete territoriale delle cure sanitarie e sociosanitarie. «Per il superamento delle disomogeneità regionali nell'offerta di servizi di assistenza territoriale, viene appunto proposta la realizzazione di strutture identificabili, le "Case della Comunità”», scrive Bettin indicando le sedi dovrebbero potrebbero nascere.

Fra le proposte del capogruppo Verde Progressista ci sono l'ex ospedale al Mare del Lido, l'ospedale Giustinian e l'ex Umberto I a Mestre, dove «possono svolgersi prestazioni interdisciplinari attraverso la contiguità spaziale di servizi e operatori, attraverso l’integrazione delle comunità di professionisti tra servizi sanitari territoriali e ospedalieri e tra servizi sanitari e sociali. Nella relazione sullo stato di attuazione del Pnrr viene indicata la data del 28 febbraio 2022 come termine di scadenza per la definizione da parte di ogni Regione dei piani operativi per l'individuazione dei siti delle Case di Comunità - prosegue Bettin -. È pertanto opportuno dare il nostro contributo nell'individuare le collocazioni nel nostro Comune».

Per Venezia insulare il consigliere individua due siti, all'interno dell'ex ospedale al Mare e nella struttura dell'ospedale Giustinian, e per Marghera la proposta è quella della struttura di piazza Sant'Antonio, ex centro Gardenia e prima scuola materna del Sacro Cuore, dove, spiega si possono tenere insieme la nuova Casa della Comunità e i servizi territoriali del distretto. «Per Mestre, tenuto conto che la sede dell'azienda Usl di via Cappuccina è troppo piccola e occupata dalle attività del distretto, riteniamo opportuno insediare la nuova struttura nel padiglione De Zottis, nel lato nordorientale dell'ex ospedale Umberto primo, ben visibile dal parco tra il Marzenego e via Einaudi. È una delle strutture che dopo il fallimento Zuanier non è stata trasferita in proprietà ad Alì e che, nei vari passaggi urbanistici, ha sempre mantenuto una destinazione pubblica», aggiunge il consigliere.

Una «proposta concreta e puntuale - afferma - per intercettare una linea di finanziamento del Pnrr, e anche una richiesta di cittadini, comitati e associazioni per la restituzione alla città della sua area centrale, oggi in stato di abbandono e degrado». Ora il gruppo consiliare la sottoporrà ai colleghi, «e a coloro che sono impegnati nella sanità pubblica e nel rafforzamento nella dimensione territoriale. Riteniamo opportuno, quanto prima, formulare il piano al sindaco perché sostenga la collocazione delle "Case di Comunità"».

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