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Si rinsalda l'asse tra Brugnaro e Casellati: "Lei sta dimostrando di volere bene alla città"

Giornata fianco a fianco per il sindaco e la presidente del Senato, tra tagli del nastro e cerimonia all'aeroporto. Inaugurati il padiglione veneziano e italiano della Biennale

"E' una persona che con i fatti sta dimostrando di voler bene alla città". Con queste parole il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha commentato la mattinata trascorsa fianco a fianco con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, che ha presenziato all'inaugurazione dei padiglioni Italia e Venezia della Biennale Architettura 2018. Si rinsalda l'asse tra il primo cittadino e la titolare di Palazzo Madama, eletta lo scorso marzo nel collegio uninominale lagunare. La città ha un lungo elenco di richieste da recapitare a Roma, specie quando si formerà un governo nel pieno dei suoi poteri, e certo Brugnaro, tra un padiglione e l'altro non deve aver perso tempo nel puntualizzare quali possano essere le priorità per Venezia, da una nuova legge speciale a effettivi poteri in ottica gestione della sicurezza e del turismo. 

Brugnaro e Casellati alla Biennale Architettura 2018

Padiglione Italia

"Il sodalizio tra questa città e la Biennale - ha dichiarato la presidente del Senato nel giardino del padiglione Italia - l'ha resa ponte ideale per la cultura, che per tradizione è senza confini. La Biennale Architettura è una delle esposizioni più apprezzate a livello internazionale. Questo padiglione ci mostra come le periferie tornino alla ribalta e come possano diventare elemento di riscossa. Ci trasformiamo da spettatori a protagonisti, senza dover vivere in spazi alienanti. E' l'idea dell'architettura empatica - ha concluso - c'è un futuro tutto da costruire per una città, per un Paese, per un mondo che noi vogliamo migliori".

"Equilibrio e misura nelle istituzioni come in architettura"

In precedenza il sindaco Brugnaro aveva puntato anche lui sull'elemento sociale che connota l'architettura: "L'arte va bene se continua ad avere un grado di sostenibilità non solo estetica ma anche funzionale - ha sottolineato - La Biennale Architettura è la prima al mondo, questo è un grande orgoglio. Per il terzo anno consecutivo è stato aperto un padiglione a Forte Marghera, perché la scelta è di andare a cercare novità in luoghi non consolidati. L'architetto una volta era la persona che non solo faceva solo il disegno, ma che era anche capomastro e ingegnere. Sapeva amministrare un cantiere. Dobbiamo riportare le regole dell'architettura anche nelle istituazioni, donando equilibrio alle società. Guardiamo gli edifici - ha concluso - ma guardiamo che dentro ci sono delle persone".

"Protagonisti degli spazi"

Le ha fatto eco il presidente della Biennale, Paolo Baratta: "Con questa edizione andiamo ad affermare con forza che noi cittadini viviamo gli spazi che andiamo a occupare - ha affermato - Architettura è arte che va a anche a risolvere i problemi materiali". Una visione che punta alla concretezza che ha caratterizzato anche la genesi del padiglione Venezia, aperto poco dopo. Si tratta di (Follow Up! Venice Shares Knowledge Spaces), che si promette di diventare un laboratorio dagli sviluppi molteplici (e indecifrabili).

Open data e conoscenza

Si punta sugli open data e sul rapporto a volte lineare a volte conflittuale tra mondo digitale e mondo analogico. Saranno esposti numeri e informazioni in formato aperto, sulla città di Venezia e sulla società. Starà poi al visitatore o al professionista costruire un futuro di senso: "Questo padiglione è la dimostrazione di quanto siamo avanti - ha sottolineato Brugnaro - a Venezia raccontiamo cosa facciamo nella città moderna, a Mestre, mentre a Forte Marghera, in terraferma, c'è un altro padiglione per allargare la presenza culturale in questa città. Dobbiamo credere e architettare il futuro di Porto Marghera, per preservare il futuro dei nostri figli".

"Progetto moderno e costruttivo"

Il testimone è poi stato passato alla presidente Casellati: "La Biennale considera lo spazio come libero e come elemento fondante del nostro vivere insieme - ha detto dal palco - il padiglione Venezia trasforma la dimensione metropolitana in autentica architettura della conoscenza. E' stata messa a disposizione un'enorme quantità di informazioni. Sono particolarmente orgogliosa che il progetto non si concluda con la Biennale - ha continuato - per la prima volta i visitatori potranno accedere a un patrimonio informativo immenso. Uno straordinario patrimonio immateriale che rimarrà liberamente consultabile dai cittadini di tutto il mondo anche dopo la chiusura dell'esposizione. Dove informazione e cultura si abbracciano si afferma la centralità della persona come perno della libertà. Ringrazio il sindaco Brugnaro - ha concluso - per aver creduto personalmente in questo progetto di straordinaria modernità e per averlo reso possibile".

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