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Ritorno sui banchi, conto alla rovescia: dubbi e timori della ripresa scolastica

Flc Cgil: «Indicazioni generiche sulle misure di sicurezza e prevenzione, 20 mila cattedre da coprire in Veneto e mancata riconferma del personale Covid». Stanziamento di 126,8 milioni di euro dal Pnrr

«Indicazioni generiche sulle misure di sicurezza e prevenzione per il contagio, 20 mila cattedre da coprire in Veneto e mancata riconferma del personale Covid». Critico il sindacato della scuola Flc Cgil Veneto mentre si avvicina il ritorno sui banchi per migliaia di studenti. Le linee guida sono state predisposte dall’Istituto superiore di sanità con i ministeri della Salute e dell’Istruzione, la conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 5 agosto scorso. «La prima misura necessaria per la ripartenza era quella di creare una situazione stabile, che andasse oltre le 94 mila assunzioni autorizzate. Purtroppo ci sarà una copertura solo del 50% - commenta Marta Viotto, segretaria generale Flc Cgil Veneto - Nella nostra regione, probabilmente, i docenti precari saranno circa 20.000, senza tenere conto del servizio del personale Ata. Le misure di sicurezza e di prevenzione, oltretutto, non sempre si possono adottare viste le caratteristiche delle scuole, con 25-30 persone, tra alunni e docenti, a stretto contatto per numerose ore consecutive in aule spesso piccole e inadeguate».

Per la Cgil servivano misure strutturali: classi meno numerose, maggior dotazione del personale Ata indispensabile per la sanificazione e un piano nazionale di dotazione di purificatori d’aria in tutte le classi del Paese. «Senza intervenire in tal senso, sarà difficile garantire la distanza di almeno 1 metro - continua Viotto - difficile tenere le precauzioni nei momenti di aggregazione indispensabili per la crescita delle alunne e degli alunni; difficile garantire con frequenza la sanificazione, anche nei locali come le palestre, e prevedere la turnazione nelle mense e l’obbligo della Ffp2 per insegnanti e alunni a rischio Covid. È chiaro - dice la segretaria Flc regionale - che il governo non ha voluto investire sulla scuola, facendo prevalere le ragioni economiche su quelle della garanzia di una scuola all’altezza delle sfide del momento e del futuro. Dopo la pandemia - conclude - ci aspettavamo un segnale forte e chiaro che non è arrivato. Sarebbe utile aprire un confronto per definire regole chiare e condivise per misure di sicurezza efficaci e credibili per studenti e lavoratori della scuola».

Intanto, c'è uno stanziamento di 126,8 milioni di euro dedicato alle scuole del Veneto nell’ambito del "Piano Scuola 4.0" legato al Pnrr, annunciato oggi dal ministro dell’Istruzione. «Questi fondi sono una finestra sul futuro, un vero investimento solido che possiamo fare per i nostri ragazzi in un comparto, quello dei giovani, di cui questo Paese spesso si dimentica. Vigileremo attentamente che ogni euro venga speso in maniera veramente utile e dedicata i ragazzi», dice il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Per il Veneto lo stanziamento prevede 96,9 milioni per "Next generation classrooms", le classi innovative, e 29.9 milioni per "Next generation labs", gli spazi per le professioni digitali del futuro.

«Ciò di cui il nostro Paese si dimentica spesso – aggiunge il governatore – è la necessità che i giovani vengano accompagnati verso il futuro, in un mondo che viaggia a velocità esponenziali e richiede azioni tempestive. Un Paese che non sta al passo con questi ritmi e non mette i nostri giovani in grado di competere alla pari con i loro coetanei stranieri, in realtà li lascia fuori dal mercato. Ben venga quindi questo stanziamento del Pnrr – conclude – nella speranza che sia il primo di una lunga serie».

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