rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Noventa di Piave

Il ventenne Cissé premiato per l'impegno nella formazione e nel lavoro

Fuggito dal Mali in giovane età, aveva raggiunto l'Italia e passato un periodo nel centro di Cona. Grazie a un corso di formazione, è entrato in una ditta di Noventa di Piave e ha ricevuto il premio Artemio Serafin di Confapi

Bandiougou Cissé, emigrato in giovane età dal Mali e oggi operaio di un'azienda di Noventa di Piave, ha ricevuto nei giorni scorsi il premio Artemio Serafin, riconoscimento assegnato da Confapi ai corsisti che si sono più impegnati nella propria riqualificazione e collocazione lavorativa. Il premio arriva a conclusione di una storia travagliata, iniziata con la fuga di Cissé dal suo paese di origine e proseguita con la traversata del Mediterraneo e il trasferimento al centro di accoglienza di Cona. Il successivo affidamento a una coop di San Donà gli ha permesso di imparare l'italiano e di iscriversi a un corso di formazione di Apindustria Servizi, che gli ha aperto le porte della Tergas, azienda che si occupa di produzione e distribuzione di gas. Oggi Cissé ha vent'anni: «Dedico questo riconoscimento ai miei colleghi di lavoro, che mi hanno ben accolto, integrato e mi aiutano», ha commentato, aggiungendo che in un futuro gli piacerebbe diventare responsabile di magazzino.

Un percorso ammirevole che Nicola Zanon, amministratore di Apindustria Servizi, ha così commentato: «È motivo di grande orgoglio aver offerto la possibilità a questo ragazzo di formarsi e inserirsi nel mondo del lavoro. È un caso positivo che, insieme a molti altri, testimonia l’importanza della buona formazione e l’investimento efficace delle risorse regionali ed europee a favore dell’occupazione». «Speriamo - ha aggiunto il presidente Marco Zecchinel - che Cissé possa crescere in azienda e avere la possibilità di costruirsi un futuro finalmente sereno, poiché ha dimostrato di meritarselo davvero».

La storia

Cissé ha incontrato difficoltà fin dall'adolescenza, con il trasferimento obbligato dalla località di nascita per poter studiare e la piaga del terrorismo che lo ha portato, assieme al cugino prima e ad un amico poi, a scappare verso l'Algeria su di un camion. Poi la decisione di mirare verso l’Europa via mare, tramite un’imbarcazione di fortuna che lo ha portato a Pozzallo, in Sicilia. Di mezzo anche l’esperienza della breve prigionia algerina, con la richiesta di riscatto scampata con una fuga dal carcere, che lo ha segnato profondamente. In Italia è stato trasferito alla ex base militare di Cona, sede del più grande centro di accoglienza del Veneto. Lì, l’allora diciottenne ha trascorso due mesi in compagnia di molti come lui, desiderosi di un futuro migliore.

Dal simbolo dell’emergenza profughi in Italia, che ha visto dirottare in tre anni e mezzo di apertura circa 1600 richiedenti asilo in una frazione di 190 abitanti, Cissé è stato trasferito in autobus a San Donà di Piave, in affidamento alla cooperativa “Il villaggio globale”. A San Donà ha ottenuto la licenza media e imparato la lingua italiana, che ora parla in modo piuttosto disinvolto. La svolta si è compiuta, a ottobre 2019, scorrendo la home di Facebook e scoprendo la possibilità di un corso di formazione sulla logistica avanzata in magazzino, destinato a disoccupati under 29. La formazione in aula lo ha introdotto a 3 mesi di tirocinio nell’azienda noventana, che ha convinto la famiglia Zecchinel a proporgli un contratto di apprendistato.

In azienda si occupa di caricare le bombole di gas e ossigeno e offre supporto nelle spedizioni. La voglia di apprendere velocemente non gli manca e nel frattempo Cissé ha ottenuto la patente di guida dell’automobile, che ancora non si può permettere ma che l’azienda gli ha comunque messo a disposizione per le guide di prova. Raggiunge quotidianamente il luogo di lavoro in bicicletta da Noventa di Piave, dove risiede in un appartamento in affitto condiviso con altri coinquilini.

Il premio assegnato a Cissé si ispira alla figura di Artemio Serafin, imprenditore agricolo nel secondo dopoguerra, che con la sua esperienza di vita ha testimoniato l’abnegazione al lavoro, la passione per il “saper fare” e l’incondizionata generosità. La figlia Maria Silvana ha donato una dotazione di 2 mila euro per due premi: il secondo è andato a Barbara Bittante, ora impiegata alla MIA 16 Srl di Meolo, accompagnata sul palco dalla socia titolare Nicoletta Milani.

Premiazione_Cissè_1-2

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il ventenne Cissé premiato per l'impegno nella formazione e nel lavoro

VeneziaToday è in caricamento