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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il legame tra Venezia e la Macedonia del Nord si consolida

Incontro tra Stojan Vitanov, console macedone in laguna, e Mattia Carlin, vicepresidente Ucoi. «È la diplomazia economica e culturale a creare l'ambiente per un rapporto migliore tra le nazioni»

Venezia e la Macedonia sono più vicini di quanto sembri. A sostenerlo sono Stojan Vitanov, console generale della Macedonia del Nord a Venezia, e Mattia Carlin, vicepresidente Unione dei consoli onorari in Italia, convinti fautori del legame di amicizia tra i due popoli. Un legame che, ancor prima che diplomatico, è culturale ed economico. «Fin dal 2019 - ricorda il console Vitanov - è stato avviato un progetto per arrivare alla creazione di una camera di commercio per regolare i rapporti tra il Veneto e la Macedonia. Purtroppo il covid ha rallentato il processo ma comunque, attualmente, esiste un'associazione Api Nordest che ha questa aspirazione». Proprio in occasione della presentazione di quest'ultima, il console ha ricevuto il vice premier con delega agli affari economici, che ha fatto visita alle istituzioni locali e avviato un dialogo tra le camere di commercio dei due paesi.

Nell'ambito della diplomazia culturale, invece, va ricordato l'ideale gemellaggio tra Venezia e la città di Strumica, nella quale soggiornarono tre dogi della Serenissima e che vanta un tradizionale Carnevale che l'associazione mondiale dei Carnevali ha paragonato proprio a quello veneziano. «E ci sono tanti altri progetti per il futuro - spiega ancora Vitanov - perché in Veneto abitano 25mila macedoni, che sono bene integrati e che ben rappresentano la nostra cultura e il nostro paese».

Vitanov e Carlin di recente hanno ricevuto due onorificenze nell'ambito del Premio International Florence Seven Stars. Al console macedone quello per il marketing e il management culturale, al vicepresidente Ucoi quello alla comunicazione nell'innovazione. Vitanov è stato considerato un «preparato, attento e vivace diplomatico, trait d'union tra le aziende del Nordest e il suo paese, ormai rivolto all'Europa». Uomo capace di «progettare canali d'accesso fisici e digitali per il marketing, incorniciando trasversalmente il valore tecnico di prodotti» e di «trasformare la Macedonia del Nord in una destinazione turistica di primario riferimento».

«Immensa gratitudine per questo prestigioso premio - ha commentato - proprio perché, per me, la diplomazia è diplomazia economica e culturale: un insieme coerente, capace di creare lo spazio e l'ambiente per una vita migliore tra le nazioni in questo tempo di globalizzazione. Voglio ringraziare il presidente della giuria, prof. Carlo Franza, e tutti gli altri membri che mi hanno onorato di un premio così significativo per me. Premio che dedico al consolato generale macedone a Venezia e al mio paese».

Peraltro, come ricordato dallo stesso Vitanov, è in corso un processo di ulteriore integrazione del suo paese in ambito internazionale: «In queste settimane - ha spiegato - dovrebbero essere avviate le trattative per l'entrata della Macedonia nell'Unione Europea. Come da sempre, su questo c'è tutto il supporto dell'Italia, mentre un gruppo di parlamentari in Macedonia sta lavorando per facilitare questo percorso».

Soddisfatto il console Carlin: «Ringrazio a mia volta per questo premio internazionale. Da veneziano, abituato a conoscere i ponti, so che i ponti insegnano a vedere l'altro: sono luoghi di relazioni e correlazioni, di incontro e di ascolto. Per creare sistemi relazionali serve la capacità di avere empatia, di interpretare i pensieri degli altri e dare risposte con azioni adeguate. È importante avere questo spirito di ascolto per ottenere una comunicazione chiara ed evidente, nei contenuti come nei sentimenti, e avere una condivisione sincera e autentica. Sono questi processi - connclude - ad aiutare le relazioni tra i paesi. Sono felice, dunque, di avere ricevuto questo premio, che ben si attaglia alle mie caratteristiche».

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