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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rivoluzione in Consorzio di Bonifica, ora il nome dei canali lo danno i bambini

A Calvecchia di San Donà di Piave il canale Terzo diventa “Baconwave” (onda di pancetta), nel progetto di Anbi e le scuole

Rivoluzione in Consorzio di bonifica, ora il nome dei canali lo danno i bambini. A Calvecchia di San Donà di Piave il canale Terzo diventa “Baconwave” (onda di pancetta), nel progetto di Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari) e Consorzio Veneto orientale. Per il suo andamento che può ricordare le onde della pancetta cotta alla piastra, come ci insegna la fantasia galoppante dei bambini, i giovani studenti delle classi terze e quarte della scuola primaria “Marco Polo” di San Donà hanno ribattezzato un tratto del canale Terzo di Calvecchia con l’originale nome “Baconwave”, letteralmente “onda di pancetta”. Il curioso nome è stato suggellato con una targa, posizionata ieri mattina dagli stessi alunni, nel tratto di canale davanti alla chiesa di Calvecchia a pochi passi dalla statale Triestina, e ha rappresentato il culmine del progetto formativo rivolto alle scuole primarie denominato “Il mio amico canale”, promosso dal Consorzio di Bonifica Veneto orientale e da Anbi Veneto, l’associazione regionale che coordina i Consorzi di Bonifica.

L’iniziativa è inserita nel più ampio progetto didattico “Acqua, ambiente, territorio. Bonifica è sostenibilità” realizzato da Anbi Veneto, Regione, direzione Istruzione e Formazione e Ufficio scolastico regionale. Un battesimo, quello del canale Terzo – ora canale Baconwave –, che suggella un percorso di conoscenza intrapreso dai bambini e coordinato dai formatori di Anbi Diana Mantegazza e Tommaso Ferronato, sulle attività dei consorzi di Bonifica e, nello specifico, sulle tante funzionalità che possono avere i canali per l’irrigazione e per la sicurezza idraulica, come nel caso di Baconwave.

Baconwave è infatti il tratto dello scolo canale Terzo che raccoglie le acque piovane della località Calvecchia e le riversa nel canale Piveran di levante. Un percorso che normalmente si conclude nell’idrovora Valle Tagli a Eraclea e, in situazioni di emergenza idraulica, nell’idrovora di Cittanova, sempre a San Donà di Piave. Il punto dove è stata posizionata la targa è peraltro caratterizzato da un’intersezione con un condotto irriguo, un tubo sospeso che collega i due tratti della canaletta Pontealto nel punto in cui è interrotta dal Baconwave. Il sedime dove è stata posizionata la targa con il nuovo nome è consortile, in altre parole, è destinata a rimanere.

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Come azione dimostrativa del lavoro dei consorzi, dopo lo svelamento della targa, un mini escavatore del Veneto orientale ha provveduto allo sfalcio dell’erba sulle sponde di Baconwave, attività necessaria a garantire maggiore facilità di deflusso delle acque. L’evento qualhe giorno fa ha visto anche la presenza del sindaco di San Donà di Piave, Andrea Cereser, dell’assessore all’Ambiente Lorena Marin, del vicepresidente del consorzio di Bonifica Veneto orientale Andrea Colla e della dirigente scolastica Marisa Dariol, oltre agli uomini e alle donne del consorzio, agli alunni accompagnati dalle maestre Valentina Bardellotto, Simonetta Pasini e Genny Amadio, e Diana Mantegazza che per Anbi ha svolto le attività didattiche.

«Tra amici ci si dà dei soprannomi, nasce così l’idea di far ribattezzare i corsi d’acqua consortili ai bambini – ha spiegato il presidente Anbi Veneto Francesco Cazzaro –, per suggellare un rapporto di amicizia che auspichiamo comporterà il rispetto per ambiente e territorio anche in età adulta». «Oggi i bambini della Marco Polo hanno fatto amicizia con un canale gestito dal Consorzio che è patrimonio della città – ha aggiunto Colla –. L’amicizia è un sentimento che va a braccetto con il rispetto». «Una bellissima iniziativa colta dalle insegnanti della scuola Marco Polo che, onorando il nome del grande esploratore, hanno voluto condurre i bambini alla scoperta del mondo della bonifica e della necessità di cura costante che serve al nostro territorio per tenerci con i piedi all'asciutto».

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