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«Contro l'emendamento Pellicani»

Le solite scuse per limitare i diritti dei proprietari di immobili a Venezia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Il solito blitz dell'On. Pellicani, che mosso dall’ideologia e non dalla realtà dei fatti vuole inserire in una legge di conversione che parla di “misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”, il solito emendamento per limitare la proprietà privata.

 Ogni legge è utile per riproporre il solito attacco ideologico. Abbiamo letto con stupore le parole del Prefetto Zappalorto in audizione alla Camera, che tanto sono state lodate dall’On. Pellicani e che sembrano più appartenere ad un politico che ad un rappresentate del Governo. Mentre la città è invece piena di turisti delle crociere (per esempio in prima pagina sul VeneziaToday leggiamo “Chioggia accoglie la nave Viking Sky, 800 passeggeri a bordo”) e mentre si costruiscono nuovi enormi hotel, come quello al Tronchetto, la visione ideologizzata di alcuni conduce ad una richiesta di limitazione della proprietà privata. Misure incostituzionali come un’autorizzazione per regolare il diritto del proprietario di disporre liberamente di un proprio bene immobile. Limiti inutili come tetti ai giorni di locazione nel corso dell’anno che non farebbero altro che concentrare tutte le presenze nei periodi più remunerativi di alta stagione, sono il solito segnale delle scelte guidate dall’ideologia e non dai dati. Nessun accenno invece alle mancanze e alle scomodità di Venezia che è sicuramente una città molto bella ma con le sue peculiarità che la rendono più “difficile” e costosa da vivere rispetto ad altre.
 L’impossibilità di utilizzare la macchina o la bicicletta per muoversi, la difficoltà per portare la spesa a casa, i molti palazzi storici ovviamente senza ascensore, la mancanza di scuole e il fenomeno delle classi pollaio, le costosissime ristrutturazioni, i costi altissimi degli immobili, la mancanza di opportunità lavorative che non siano legate al turismo , non vengono valutate così come non sono valutate le nuove aperture di hotel o l’enorme numero di turisti giornalieri portati dai treni o dai pullman o dei croceristi che ogni giorno sbarcano a Venezia.
 Tutto viene ricondotto alla locazione breve quando chiaramente ci troviamo di fronte ad un fenomeno complesso che è il risultato della mancanza di alternative a Venezia, per l’utilizzo degli immobili che altrimenti sarebbero abbandonati, e non la causa della scomparsa dei residenti.
 Nell’emendamento Pellicani poi spicca che la limitazione delle locazioni brevi contribuisca alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema lagunare. Sarebbe bello sapere qual è la differenza tra una locazione di lunga durata e una breve sull’impatto che queste hanno sull’ecosistema lagunare ma meglio non chiedere.

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