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Venerdì, 19 Aprile 2024

La cosmesi incontra la sostenibilità: start-up inglese investe sul brevetto di Ca' Foscari | VIDEO

Dalla ricerca del gruppo cafoscarino CatMat, che sviluppa materiali e processi sostenibili per l’industria chimica , è nato l’innovativo brevetto per la produzione di basi cosmetiche ‘green’ sul quale ha deciso di investire l’azienda inglese Mérani

Con la firma dell’accordo tra l’università Ca’ Foscari e la start-up inglese Mérani, che ha recentemente acquisito un brevetto cafoscarino nell’ambito della cosmesi green, si concretizza un virtuoso esempio di trasferimento di conoscenze dal mondo della ricerca a quello della produzione. L’accordo è stato presentato oggi, 24 febbraio, nell'aula Baratto di Ca’ Foscari, durante una conferenza incentrata proprio sul rapporto tra la ricerca sostenibile e la sua valorizzazione nell’industria cosmetica. L'evento, dal titolo “Sustainability in cosmetics. Bridging research, patents and market”, è stato organizzato dall’ufficio per il trasferimento di conoscenza di Ca’ Foscari, PInK – Promozione dell’Innovazione e del Know-how.

Nel campus scientifico di via Torino lavora da anni il gruppo di ricerca CatMat, che si dedica allo sviluppo di tecniche per massimizzare l’efficacia di molecole attive da impiegare in svariati campi, dal settore farmaceutico a quello cosmetico nell’ambito dei processi chimici sostenibili. La tecnologia oggetto del brevetto, valorizzata attraverso il deposito italiano ed europeo, è stata sviluppata per formulati cosmetici sostenibili e hi-tech grazie alla fondazione di uno spin-off, VeNice, da parte della professoressa di Chimica industriale Michela Signoretto (anche coordinatrice del gruppo di ricerca CAtMat al Dipartimento di scienze molecolari e nanosistemi di Ca’ Foscari), dalla professoressa di Chimica industriale Federica Menegazzo e dalla scienziata dei materiali Elena Ghedini.

Il brevetto

L’invenzione consiste in un innovativo processo di produzione di una base cosmetica, costituita da componenti di derivazione naturale o prodotti da scarti (quali ad esempio fondi di caffè o bucce di frutta), in grado di rilasciare in modo controllato gli ingredienti attivi presenti, garantendone così una ottimale penetrazione nella pelle e un’efficacia massimizzata.

Diversamente dalle tecnologie di drug delivery presenti sul mercato, il brevetto propone un approccio a 360° che permette in pochi passaggi, facilmente scalabili, di ottenere una base o un formulato finito. Il processo consente inoltre di formulare un prodotto finale riducendo al minimo il numero degli ingredienti e delle materie prime utilizzate. Ulteriori informazioni sono disponibili online.

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