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Casi di Covid tra i vigili del fuoco, Usb proclama lo stato di agitazione

Il sindacato chiede che vengano attuate misure per limitare i contagi e annuncia di voler organizzare un'eventuale giornata di sciopero

«Visto che un ulteriore picco di positivi potrebbe dare il colpo di grazia al dispositivo di soccorso, a causa anche del ridotto organico in regione,ritenendo che solo monitorando la diffusione del Covid nel personale del comando si riescano a evitare contagi, dichiariamo lo stato di agitazione regionale». E' con queste parole che il Coordinamento Regionale USB VVF Veneto annuncia la proclamazione di uno stato di agitazione, dopo che diversi vigili del fuoco sono risultati positivi al Covid 19. 

Già nelle scorse settimane i sindacati avevano lanciato un appello affinchè si adottassero misure per contenere il rischio di ulteriori contagi. «Risulta avvilente come l’amministrazione non preveda una sorveglianza sanitaria per il personale, continuamente esposto al virus a causa dell’impossibilità di mantenere il “distanziamento sociale” e spesso a contatto con la cittadinanza - spiegano dal Coordinamento -. Sorveglianza intesa come screening ai lavoratori del veneto attraverso tamponi. Nessuno si dimentica il picco di marzo e aprile e lo stato critico in cui versavano i comandi del veneto. Citiamo il cluster al comando di Padova e contagi in tutti gli altri comandi che hanno pregiudicato la continuità del servizio di soccorso svolto. I casi positivi, nei comandi del Veneto, non si sono pressochè mai fermati. I lavoratori hanno continuato a segnalarli ma a ciò non è seguito un tracciamento dei contatti nel posto di lavoro». Da qui la proclamazione dello stato di agitazione con l'intenzione di organizzare una giornata di sciopero. 

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