Nel Veneziano ci sono oltre 200mila over 65, un quarto della popolazione: 2 su 5 sono soli
Lo Spi Cgil del Veneto lancia l'allarme. "La costruzione di città e quartieri a misura di anziani deve essere una priorità", spiega il segretario generale metropolitano Angiola Tiboni
Spesso vivono da soli nelle loro abitazioni troppo grandi e in alcuni casi addirittura fatiscenti, possono stare per lungo tempo isolati, senza che nessuno li contatti, rischiando di avere degli incidenti domestici a volte fatali, come hanno raccontato anche recenti fatti di cronaca avvenuti proprio nella nostra regione. Anche nel Veneziano, insomma, i problemi legati agli anziani soli e troppe volte dimenticati da familiari e parenti si moltiplicano, creando situazioni drammatiche.
Oltre 205mila anziani nel Veneziano
In provincia, secondo i dati elaborati dallo Spi Cgil del Veneto, gli ultra65enni sono circa 205mila (205.512), circa un quarto della popolazione (24,1%), e il loro numero è in continua crescita (+17,3% negli ultimi dieci anni). Un vero e proprio esercito che include una rilevante quantità di anziani soli. Ogni cinque ultrasessantacinquenni, circa due (il 38%) sono, appunto, soli, perché nubili/celibi (17,5 %), divorziate/i (6,2 %), ma soprattutto perché vedove o vedovi (76,3 %). Sono loro la parte più fragile della società, rappresentata per lo più da donne. In valore assoluto gli anziani soli nel Veneziano sono 78.218, un terzo uomini e due terzi donne. In continuo aumento anche gli ultraottantenni, passati dai 45.764 del 2007 ai 61.031 del 2017 con una crescita del 33,4 %. Un boom che registra un incremento molto elevato degli over 80 maschi (+48,3 %) ma anche delle donne (+ 23,6 %). Mentre, come nel resto d'Italia, i nuovi nati sono in calo, dai 7.736 del 2007 ai 5.989 del 2017 (-18,4 %).
San Michele Comune più vecchio
Per quanto riguarda i singoli comuni, quello con la percentuale più alta di anziani è San Michele al Tagliamento, con il 27,4% di over 65 rispetto alla popolazione residente, mentre il comune con la percentuale più bassa di ultrasessantacinquenni in confronto agli abitanti è Santa Maria di Sala (16,3%). Davanti a questi dati lo Spi Cgil del Veneto lancia anche per la provincia di Venezia una serie di proposte alla Regione affinché si cominci a progettare città a misura di anziani. Come? Puntando soprattutto sulla rigenerazione urbana e edilizia, partendo da ciò che già esiste e adattandolo alle esigenze di una popolazione che invecchia. In particolare, il sindacato propone di intervenire su un patrimonio immobiliare veneto fin troppo vetusto, composto per oltre la metà da edifici realizzati prima degli anni settanta e quasi tutti senza ascensore.
"Costruire quartiere a misura di anziano"
"La costruzione di città e quartieri a misura di anziani deve essere una priorità - sottolinea Angiola Tiboni, segretaria generale dello Spi Cgil Metropolitano di Venezia - La vivibilità delle nostre città parte dagli interventi sulle abitazioni che spesso sono troppo ampie, vecchie, senza ascensore e che rischiano di trasformarsi in vere e proprie prigioni per anziani, spesso soli e con difficoltà motorie. Guardiamo per esempio con favore all’investimento decretato dall’Emilia Romagna che ha stanziato due milioni di euro per sostenere l'installazione di ascensori e montascale negli stabili di edilizia residenziale pubblica. Rendere le nostre città fruibili pienamente dagli anziani e da chi ha problemi di mobilità potrebbe diventare la più grande opera pubblica, adeguando tutti gli spazi pubblici e incentivando la messa a norma di quelli privati. Sarebbe anche una forte opportunità di lavoro e di rilancio dell’edilizia nel nostro paese all’interno di un ripensamento complessivo di rigenerazione urbana delle città e delle periferie in un’ottica di coesione sociale. Cohousing, negozi di vicinato, mobilità sostenibile: sono altri elementi fondamentali per costruire una città più conforme della persona anziana. Per noi, infine, è fondamentale il rafforzamento e il ripotenziamento dei centri servizi per anziani".