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Classifica della salute: Venezia è 36ª in Italia, male i dati su pediatri e medici di base

Vanno meglio Belluno, Verona e Vicenza. Lo studio del Sole 24 ore analizza l'incidenza delle malattie, il consumo di farmaci, l’accesso alle cure e la disponibilità di personale specializzato

I cittadini "più in salute" sono a Bolzano, Pescara e Nuoro. Venezia si trova molto più in basso nella classifica, al 36° posto. È ciò che emerge da una indagine del Sole 24 Ore, che ha redatto una lista sulla base di 12 indicatori diversi. Nella top ten l'unica veneta è Belluno, in ottava posizione (Verona è al 12° posto, Vicenza al 18°, Padova al 76°, Treviso 92°, Rovigo 106°). Il Veneto complessivamente è al quarto posto dietro Trentino-Alto Adige, Sardegna e Lombardia.

Pochi medici di base e pediatri

L'area veneziana soffre in particolare sul piano della disponibilità di pediatri, con un valore di poco più di 1,5 ogni mille abitanti di età tra 0 e 15 anni: questo dato colloca la laguna in 93^ posizione tra le 107 città italiane prese in considerazione. Male anche la disponibilità di professionisti di medicina generale: 86^ posizione con un valore di 0,81 ogni mille abitanti. Il dato migliore è quello sul consumo di farmaci per asma e bpco, dove Venezia si colloca al sesto posto con un valore di 4,7 nelle unità minime pro-capite consumate.

Come funziona la classifica

Per stilare la classifica sono state prese in considerazione, tra le altre cose, l'incidenza delle malattie sul territorio, la possibilità di curarle attraverso i farmaci, l’accesso alle cure e la disponibilità di personale specializzato. Il punteggio è il risultato delle medie ottenute nei 12 indicatori presi in esame che fotografano tre aspetti fondamentali del benessere della popolazione: performance demografiche registrate negli ultimi anni (ad esempio l'incremento della speranza di vita alla nascita), fenomeni socio-sanitari (come la mortalità annua per tumore e per infarto e il consumo di farmaci per asma, diabete e ipertensione) e le capacità dei servizi sanitari territoriali (dall'emigrazione ospedaliera alla disponibilità di posti letto e di medici, pediatri e geriatri in rapporto alla popolazione).

L'indice per la prima volta quest'anno verrà utilizzato nella Qualità della vita 2019, la classifica che storicamente viene pubblicata a fine anno e che misura i livelli di benessere del territorio.

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