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In Italia un terzo delle famiglie è uni-personale

Il Covid ha lasciato un segno sulle famiglie italiane. Segnali negativi si registrano anche sui matrimoni

In vent’anni il numero medio di componenti dei nuclei familiari in Italia è passato da 2,7 (1999-2000) a 2,3 (2019-2020), per effetto dell’incremento del numero di famiglie uni-personali: lo ha reso noto oggi Giancarlo Blangiardo, presidente dell'Istat, durante il convegno  intitolato "Famiglia, genitorialità ed educazione" che si è tenuto allo Iusve di Venezia.

Il Covid ha lasciato un segno sulle famiglie italiane. «L’effetto pandemia si è sentito in modo forte anche sul fronte della natalità nel 2021, con una diminuzione come non si vedeva da tempo», ha aggiunto Blangiardo. Inoltre, si è ridotta la quota di famiglie con almeno cinque componenti, passata dal 7,5 al 5,2% dell'ultimo biennio. Segnali negativi si registrano anche sui matrimoni: sono molte le persone che hanno deciso, nel 2020, di rinunciare alle nozze. In Italia i matrimoni nel 2021 sono stati 96.841, il 47,4% in meno rispetto al 2019, con un calo soprattutto delle cerimonie con rito religioso (-67,9%) e le prime nozze. «C’è incertezza economica e sul futuro - ha concluso il presidente dell'Istat -. In una situazione di questo tipo, se si sfascia la famiglia è la fine. Bisogna pensare a politiche di sostegno e supporto a questo nucleo fondamentale per la società italiana».

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