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Comunali, sul decentrato è nuova lotta: per i sindacati è rottura e stato di agitazione

Annunciano l'interruzione delle trattative Daniele Giordano Fp Cgil, Sergio Berti Csa, Luca Lombardo Diccap, Mario Ragno Uil Fpl e Gianpiero Bulla Rsu. «Il blocco sulle idee vincenti»

Ad annunciare la rottura delle trattative, durate fino a notte fonda, tra martedì e mercoledì, in tema di decentrato dei lavoratori del Comune di Venezia, sono i rappresentanti sindacali: Daniele Giordano della Fp Cgil, Sergio Berti di Csa, Luca Lombardo del Diccap, Mario Ragno della Uil Fpl e Gianpiero Bulla Rsu. «Riteniamo indispensabile indire immediatamente lo stato di agitazione di tutto il personale senza escludere alcuna forma di lotta», scrivono. 

Le risorse

I sindacati affermano: «abbiamo fatto proposte di buon senso per arrivare ad un nuovo contratto decentrato in particolare su questioni da tempo aperte come la mobilità interna, il sistema di valutazione e una distribuzione più equa delle risorse. Abbiamo chiesto che riguardassero tutti i lavoratori, circa 2500», visto che, spiegano: « le circa 200 posizioni organizzative non hanno avuto decurtazioni, a differenza del resto del personale. Eravamo arrivati a diversi punti di mediazione – proseguono i rappresentanti sindacali - sull’individuazione di una produttività media di 1.500 euro per gli anni 2019/2020, che però sono stati sconfessati. Dal tavolo la notte scorsa - precisano le sigle - si è alzata anche la Cisl».

Straordinario

I sindacalisti puntano anche il dito contro «l'utilizzo incontrollato degli straordinari. È per noi grave che dopo le centinaia di assunzioni nella polizia locale e i migliaia di euro di progetti, per la prima volta il fondo dello straordinario sia stato completamente utilizzato». Sulla polizia locale la Cgil afferma: «i vigili finiscono per compiere mansioni che non sono di loro competenza, perché riguardano l'ordine pubblico, mettendo a rischio la propria incolumità, e questo in funzione della propaganda, completamente concentrata sulla sicurezza e lo stradario. Servizi pubblici, biblioteche, sembrano scomparsi dall'interesse della città. Mentre in Comune fioccano, e su questo abbiamo chiesto i dati, i provvedimenti disciplinari. Sembra che l'unica cosa funzionale alla gestione degli operatori sia l'intimidazione».

Idee vincenti

«Non è bastata la sanzione della Corte dei Conti - scrivono le sigle - che non ha ancora portato al recupero degli importi delle idee vincenti e che l’Amministrazione non intende in modo chiaro rimettere nel fondo dei lavoratori. È evidente che l’unica priorità è la gestione unilaterale dei progetti per premiare solo e soltanto quelle pratiche rispondenti alla propaganda politica». Proprio sulle idee vincenti, tra l'altro, sembra si sia consumata la rottura nel corso della notte. «Non dimentichiamo che si parla di idee tipo i mille euro per gli stivali dell'acqua alta - spiega Giordano -. Parliamo di 426 mila euro, che non sono risorse di bilancio, ma i fondi contrattuali dei lavoratori. Per questo insistiamo che vengano rimassi nel fondo». C'è un'altra questione, dice Giordano, e riguarda il fondo straordinari. «A differenza degli anni passati è stato interamente speso. Si tratta di 250-300 mila euro. Questi soldi andavano nella produttività dei lavoratori. Ma ora l'Amministrazione fa sapere che sono stati usati tutti. E io dico che sono stati utilizzati per la polizia municipale. Solo che ora non abbiamo altre risorse. Quindi abbiamo chiesto una redistribuzione, abbiamo chiesto che le perdite vengano divise equamente fra tutti i lavoratori, quadri compresi, con un taglio del 20%, o almeno del 10%, come abbiamo proposto in un secondo momento, cioè 400 mila euro. Il Comune a questo punto ha risposto che la proposta è irricevibile, e che per loro ci si ferma al 3%. Vogliamo una scelta equa. Per noi è impensabile che il 7% dei lavoratori sia intoccabile e a pagare sia il restante 93% dei lavoratori».

Meritocrazia

«Dobbiamo avere obiettivi chiari e misurabili - dice il sindaco Luigi Brugnaro - su questo non ci piove. Se l’atteggiamento fosse stato diverso, se avessero detto ci mettiamo lì e cerchiamo delle soluzioni, sarebbe stato meglio. Noi abbiamo messo il massimo. Probabilmente un po' c’è voglia di provocare, forse i sindacati hanno qualche dissidio tra loro. Ma il tema vero resta quello della meritocrazia. I premi vanno alle persone meritevoli e alle persone più vicine a un’idea di città più efficiente, non a qualcuno in particolare, ma a i tutti i cittadini. Avevamo preparato la delegazione trattante, forse in maniera troppo generosa. I sindacati non hanno voluto firmare. Noi eravamo pronti alla firma».

Il Comune: «Si continua a trattare»

«Vogliamo arrivare a un contratto che valorizzi meritocrazia ed equità - scrive il Comune -. La trattativa sul nuovo contratto normativo è giunta a buon punto e i frutti della mediazione si vedono sul testo ormai largamente condiviso. Ma la trattativa ha iniziato a vacillare quando si è iniziato a parlare di risorse economiche e di distribuzione dei premi. Abbiamo intenzione di destinare ai dipendenti il massimo delle risorse che la legge ci consente di mettere, come fatto negli anni precedenti. Non un solo euro di meno. Naturalmente deve essere chiaro che la distribuzione dei premi deve basarsi sulla meritocrazia, su attività e progetti realmente svolti e non può avvenire in maniera generica o a pioggia. Dobbiamo continuare sulla strada dell’efficientamento della macchina comunale e del dialogo. Ricordo che la preintesa economica sottoscritta da tutte le parti all’inizio di quest’anno consentirà di erogare, nel mese di marzo 2019, a ogni dipendente, mediamente una somma di 1.300 euro, naturalmente in relazione ai risultati conseguiti e alla valutazione riportata. Continueremo a cercare l’accordo e la massima condivisione, e già prima delle festività convocheremo un nuovo incontro di trattativa. Non intendiamo ricadere nelle facili provocazioni da 'ciclostile' alle quali sarebbe facile rispondere. L'obiettivo è trovare un accordo che valorizzi il merito di tantissimi dipendenti che ogni giorno s' impegnano per offrire il proprio servizi a favore dell'Amministrazione, ovvero a favore dei cittadini».


 

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