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Decreto agosto: all'Autorità per la laguna la gestione del Mose. Stop Gpl a Chioggia

Nasce la figura del commissario liquidatore per il controllo del Consorzio Venezia Nuova. Al porto 26 milioni per le opere di escavo dei canali e per i lavori al Molo Sali di Porto Marghera

Le novità per Venezia contenute nel decreto legge di agosto riguardano la nascita di un'Autorità per la laguna di Venezia, che si occuperà del Mose, e lo stop al funzionamento dell'impianto gpl a Chioggia: lo ha anticipato venerdì sera Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento. Il governo scommette sulla tutela e la gestione della laguna attraverso una governance per razionalizzare le risorse, valorizzare la salvaguardia ambientale, seguire la manutenzione ordinaria e straordinaria del Mose con il compito di promuovere lo studio e la ricerca sull’habitat lagunare. 

Il commissario liquidatore controlla il Cvn

Secondo il ministro D’Incà «questo complesso di disposizioni razionalizza la governance dell’area lagunare, accentrando nell’Autorità per la laguna tutte le funzioni e competenze relative alla salvaguardia della città di Venezia. Viene istituita, inoltre, la figura del commissario liquidatore che avrà anche il compito di verificare e accertare le attività svolte dal Consorzio Venezia Nuova (Cvn). Per l’assunzione del personale dell’Autorità si è deciso di procedere tramite concorsi pubblici. Diamo valore al merito e alla competenza. Ringrazio la deputata del Movimento 5 Stelle, Arianna Spessotto, che ha contribuito a ottenere questo risultato», conclude il ministro.

Il segretario del Pd comunale Giorgio Dodi ha commentato: «Con la costituzione dell'Autorità per Venezia, istituita grazie al lavoro dei sottosegretari Pd Andrea Martella e Pier Paolo Baretta, si è fatto un passo in avanti fondamentale per la tutela della città e della laguna. Si chiude l'epoca della frammentazione delle competenze e si entra in una nuova fase: viene razionalizzata la governance di tutta l'area lagunare, garantendone un’amministrazione più efficiente, trasparente ed efficace».

Stop Gpl

A questo provvedimento si affiancano anche quello relativo al divieto di rilascio di nuove autorizzazioni per lo stoccaggio del gpl nei siti riconosciuti dall’Unesco che impedirà l’entrata in funzione dell’impianto di Chioggia, e quello per l'installazione di motori elettrici sulle barche adibite al trasporto pubblico nella città di Venezia. «Così si proteggerà il territorio di Chioggia che appartiene alla laguna di Venezia - prosegue D’Incà - ed è stato inserito nella lista dei beni patrimonio dell’umanità. Si risolve una questione delicata e fondamentale per l’intera comunità di Chioggia che darà anche maggiore sicurezza alle navi in transito e, di conseguenza, alle attività commerciali». Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin: «è stata una battaglia tutta in salita, che si è potuta risolvere solo grazie alla collaborazione del M5S al governo e al mio continuo lavoro sul territorio per salvaguardare i cittadini e l'economia legata al porto».

Escavi e Molo Sali: risorse all'Autorità portuale

Via libera al decreto proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che stabilisce lo stanziamento di 906 milioni di euro da destinare a 23 opere proposte dalle Autorità di sistema portuale italiane. Ai porti di Venezia e Chioggia sono destinati 26 milioni di euro per interventi che riguarderanno le opere di escavo dei canali a quota previste dal piano regolatore portuale, con relativo conferimento dei sedimenti, e alcuni lavori da realizzare al Molo Sali di Porto Marghera.

Destinazione fanghi

Per gli escavi sono stati stanziati 10 milioni per l’accessibilità nautica degli scali di Venezia e Chioggia. Priorità verrà data al Canale Malamocco-Maghera, principale arteria del traffico merci del porto veneziano, e all’ingresso del porto San Leonardo. Nel contempo, si provvederà a scavare alcuni accosti del canale industriale ovest compresa la darsena della Rana, la darsena Irom lungo il canale Vittorio Emanuele III, l’accosto San Marco Petroli nel canale industriale sud. Per Chioggia, terminata la fase delle caratterizzazioni, si stanno approntando i necessari interventi manutentivi relativi allo scalo clodiense. I sedimenti saranno conferiti per lo più sull'isola delle Tresse ma si prevedono conferimenti di sedimenti classe A in barena e di classe oltre C alla cassa del Molo Sali.  

Casse di colmata e una nuova banchina

Per il Molo Sali l’Autorità di sistema portuale disporrà di 16 milioni di euro. Serviranno a realizzare due interventi: un primo stralcio, per 1 milione e 750 mila euro, servirà a mettere in sicurezza il palancolato esistente che perimetra le casse di colmata e a realizzare una nuova paratia esterna per garantire che i materiali contenuti nelle casse non fuoriescano. Il secondo, con i rimanenti fondi, sarà la realizzazione di una nuova banchina portuale, allestendo i diaframmi per la paratia di banchina e di ancoraggio, la pavimentazione e tutte le finiture annesse. La durata complessiva dei lavori al Molo Sali è stimata in 48 mesi, di cui 8 mesi saranno necessari per completare il primo stralcio. Questi interventi non andranno ad aumentare la capacità di conferimento dei fanghi nella cassa di colmata. Per poter operare è però necessario che la cassa di colmata venga messa nelle disponibilità dell'Autorità di sistema portuale con la conclusione del processo di trasferimento in corso su regia della Regione Veneto.

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