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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Disservizi negli appalti della sanità». Cgil: «Il pubblico muore». Ulss 4 aumenta l'organico

L'appello del sindacato alla Regione: «Se il personale c'è nel privato si può assumere nel pubblico». Cooperative: «Maggiori controlli o le carenze ricadono sul personale già stremato dall'emergenza»

Nuovo richiamo dei sindacati sugli appalti nella sanità. «Nei giorni scorsi l'Ulss 3 ha annunciato una maggiore attività di controllo sulle prestazioni fornite dalle cooperative, per evitare disservizi che poi ricadono poi sul personale dell’Ulss già provato dall’emergenza - commentano Daniele Giordano Cgil, Daniele Tronco dello Spi Cgil e Marco Busato (Fp Cgil) -. Riteniamo che il fenomeno abbia assunto dimensioni tali da richiedere un intervento immediato - affermano - Si rischia un calo dell’assistenza a lavoratori e pensionati».

Per i sindacati ammontano a circa 18 milioni di euro gli affidamenti di personale in appalto. «Una una parte importante di prestazioni dentro alle strutture pubbliche è affidata a privati, anche in servizi fondamentali come il pronto soccorso o la pediatria. Se ci sono professionisti della sanità sul mercato che possono essere assunti dal sistema pubblico - dicono Giordano, Tronco e Busato - la Regione deve dare questa possibilità alle Ulss». La Cgil punta il dito contro «i disservizi che si stanno verificando, e su cui devono essere presi precisi provvedimenti dalla Regione, per risolvere il drammatico problema delle carenze di personale».

Duro il commento della confederazione sulle difficoltà del servizio sanitario regionale pubblico: «Sta morendo - commentano -. Fughe di personale verso le strutture private, assunzioni lente, nessuna risorsa aggiuntiva dalla Regione, lavoratori sotto stress e retribuiti meno che in altre regioni. Serve una radicale inversione di tendenza. La fuga di medici e operatori sanitari dal servizio pubblico, attratti sia da un privato accreditato sul quale la regione sta investendo (vedi delibera del 9 febbraio che assegna i budget alla specialistica ambulatoriale privata accreditata con un fondo di riserva presso Azienda Zero di 10 milioni di euro), sia in fuga verso l’attività autonoma, risulta molto attrattiva. «Si finisce con il far entrare il servizio pubblico in una spirale che determina l’impoverimento complessivo - argomenta Sonia Todesco, segretaria regionale Cgil Funzione Pubblica - Più aumenta l’investimento sul privato in termini di richiesta di prestazioni per soddisfare le liste di attesa in un mercato degli specialisti inaridito da anni di mancati investimenti formativi, più il privato li cerca negli ospedali pubblici».

«Stop ad assunzioni di personale lente e timide nelle aziende sanitarie, a zero risorse aggiuntive, che il Veneto non eroga da oltre 14 anni - continua Todesco -. Non è più sopportabile il rimando delle difficoltà al livello centrale, sull’impossibilità a spendere di più. Una strada che va immediatamente contrastata e fermata». Intanto la Regione ha approvato il piano triennale dei fabbisogni di personale per il periodo 2022-2024 predisposto dall’Ulss 4: un incremento della pianta organica di oltre 140 unità. «Gli obiettivi contenuti nel piano riguardano il potenziamento dell’attività chirurgica e di sala operatoria – spiega il direttore generale Mauro Filippi - . Per il potenziamento dell’attività chirurgica s’intende ad esempio lo sviluppo della chirurgia di giorno (day e week surgery), ma c'è anche il completamento del progetto di assistenza territoriale con l’infermiere di comunità e i medici di medicina generale già avviato nel 2021».

Tra ottobre e dicembre 2021 le assunzioni in Ulss 4 sono state complessivamente 63, di cui 39 tempo indeterminato e 24 a termine. La maggior parte di queste unità sono oggi impegnate sul fronte Covid. Tra i nuovi assunti ci sono medici, fisioterapisti, ostetriche, dietisti, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio, infermieri, operatori socio sanitari, ma anche amministrativi che gestiscono anche le attività a supporto dei sanitari, quali gare per forniture di beni e servizi, ed assunzioni. «La sanità pubblica è da sempre un'importante realtà occupazionale - conclude Filippi – . Al personale assunto vengono garantiti percorsi personali di crescita e di sviluppo, la formazione, l'affiancamento di personale esperto e inoltre per chi proviene da lontano si sta cercando collaborazione con il territorio per offrire ospitalità a prezzi agevolati».

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