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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Marghera / Piazza del Mercato

Via libera al trasferimento del distretto sanitario in piazza Sant'Antonio

Bettin: «Marghera al centro di una trasformazione importante che deve trovare uno snodo chiave nel recupero delle case popolari in piazza Mercato»

«Un’occasione storica di rigenerazione del centro e della città». Il consigliere comunale di Venezia Verde Progressista Gianfranco Bettin ha commentato così il trasferimento del distretto sociosanitario di Marghera all'ex scuola d’infanzia Sacro Cuore in piazza Sant’Antonio. Il via libera in Consiglio comunale la scorsa settimana ha aperto definitivamente la strada allo spostamento della sede dell'Ulss 3 in centro, dopo che quello stabile da anni era stato dismesso.

«L'ex scuola è stata sede di decine di associazioni e attività sociali e culturali, garantite dal Comune di Venezia e dalla Municipalità durante gli anni delle amministrazioni di centrosinistra che avevano affittato la struttura. Una grande, vitale esperienza di protagonismo e partecipazione, al punto che, più volte, il Comune aveva chiesto alla proprietà (un ente ecclesiastico) di acquisire la struttura, incontrando sempre un rifiuto», ricorda Bettin.

La proprietà ha cambiato idea circa nel 2016 e, a quel punto, la Municipalità di Marghera con le associazioni stesse ha chiesto al Comune di acquisirla. Ma il Comune non ha voluto, ha mantenuto l’affitto ancora per qualche tempo ma poi la struttura, a cui la proprietà non era più interessata, è andata in degrado ed è stata dichiarata inagibile. Nel 2020 si è inserita l’Ulss veneziana. Il distretto sociosanitario di via Tommaseo era diventato fatiscente, da sempre privo di parcheggi e da molti anni bisognoso di un potenziamento degli spazi, e l'Ulss ha pensato di acquisire l’ex Sacro Cuore. «L’obiettivo di sottrarre la struttura al degrado e di restituire a Marghera un distretto socio-sanitario (ora anche Casa della Comunità, secondo le linee del Piano nazionale socio-sanitario, con maggiore integrazione e qualità dei servizi, ancora più vicini al territorio e, appunto, alla comunità), ha di nuovo mobilitato Municipalità, sindacati, pensionati, associazioni, cittadinanza - continua il consigliere -. Ora il Consiglio comunale ha votato la nuova ubicazione, inserendola nelle previsioni urbanistiche e l’operazione può entrare nel vivo, concretamente».

È il risultato di una vasta mobilitazione, «per dotare una realtà fondamentale e problematica del territorio veneziano di una struttura necessaria, dove collocare i servizi più importanti, in un quadro di integrazione sociosanitaria finalmente possibile in maniera adeguata. Ovviamente - dice Bettin - a patto che l’Ulss rispetti quanto previsto dalle linee nazionali e, soprattutto, quanto chiede la città. Primo, dunque, adeguate qualità e previsioni di servizi. Secondo, inserire in modo equilibrato la struttura nel contesto del centro, adeguando i parcheggi, ma soprattutto incentivando l’uso dei mezzi pubblici, presenti in abbondanza. Terzo, riprogettare gli spazi del mercato del martedì e del sabato (che peraltro impattavano già su via Tommaseo), sia per oggettive necessità della funzione stessa (così, ormai, il mercato è inadeguato), sia per la necessaria coabitazione con il distretto-Casa della Comunità».

L’intera area è interessata da una trasformazione importante, che, spiega Bettin, «deve trovare uno snodo chiave nel recupero tramite restauro o rigenerazione radicale delle case popolari in piazza Mercato, recentemente sgomberate dato lo stato di fatiscenza. Se l’amministrazione preferisse abbatterle e ricostruirle, dovrebbe comunque garantire che restino case popolari: piazza Mercato ha da sempre queste caratteristiche. Tutta l’operazione rappresenta una grande opportunità, nel segno di una rigenerazione complessiva attesa da anni».

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