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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Seimila interventi grazie alle trasfusioni: «Ma le donazioni calano ogni anno»

A mancare sono soprattutto i donatori giovanissimi. Nel Veneziano trend negativo nella raccolta

Seimila interventi in un anno in tutta la Ulss3 anche grazie alle trasfusioni e almeno 150 operazioni di emergenza a seguito di grossi incidenti (gestite dal Trauma center). Dietro a tutto questo ci sono anche i donatori Avis. Sono almeno 30mila, infatti, solo in nel contesto chirurgico, le sacche di sangue trasfuse nell'anno che sta per concludersi e, di conseguenza, le persone che hanno superato un momento critico della loro vita anche grazie alle donazioni.

Le donazioni calano ogni anno

Nella realtà operativa del Trauna Center di Mestre ciascun intervento comporta la necessità di trasfondere una media di 5 unità (sacche) ma non sono pochi i casi gravi in cui il conteggio raddoppia. «Si parla di trasfusione massiva quando la necessità trasfusionale eccede le 4 unità di GRC la prima ora oppure le 10 unità di GRC nelle prime 24 ore – spiega Gianluca Gessoni, direttore del Servizio Immunotrasfusionale (SIT) dell'Ulss 3 - noi vediamo 10-15 trasfusioni massive all'anno, ben di più sono quelle in cui la richiesta è più contenuta ma comunque indispensabile». Nonostante l'esigenza sia sempre molto importante le donazioni calano in modo costante del 2-3% ogni anno. La Regione Veneto, tuttavia, gode di autonomia. Le sacche di sangue donate tra settembre 2017 e settembre 2018 sono sempre state in grado di coprire le richieste regionali anche se le situazioni nelle province sono molto diverse. Alcune province (Treviso, Belluno, Rovigo, Vicenza e Verona) mostrano nel periodo che va da settembre 2017 a settembre 2018 dei dati confortanti in cui le trasfusioni sono state in grado di coprire le necessità rendendole autonome. In altri casi, anche vista la maggiore ricettività per operazioni importanti (come i trapianti) la situazione cambia. Padova ad esempio ha presentato un'ampia criticità in tutto il periodo estivo 2018. Le criticità su Venezia invece nel corso dell'anno sono state molte: il sangue trasfuso ha superato quello donato in ottobre 2017, gennaio, aprile, maggio, giugno, luglio e agosto 2018. 

Mancano donatori giovanissimi

«La provincia di Venezia per il secondo anno consecutivo presenta un trend negativo nella raccolta – spiega anche Tito Livio Peressuti, presidente di Avis provinciale Venezia – un fatto preoccupante se consideriamo che un tempo era un riferimento positivo per il raccolto. Stiamo vivendo un momento di disaffezione al dono. Il coinvolgimento delle giovani generazioni non è così scontato». A mancare infatti sono soprattutto i donatori giovanissimi. «Spesso non si pensa a situazioni di questo tipo quando si hanno 18-20 anni eppure esistono – spiega Sebastiano Dri che ha combattuto la leucemia e che di fatto è uno dei testimonial Avis per eccellenza – eppure può succedere e tutta la tua vita cambia». «Assieme alle direzioni delle Usl 3 e 4 stiamo mettendo in campo azioni che ci aiutino a migliorare il rapporto con il donatore quali una gestione più snella della consegna dei referti in modo che il donatore possa avere un responso a breve sul suo stato di salute con un vantaggio dunque anche per le sue necessità personali – spiega ancora Tito Livio Peressuti – ma puntiamo soprattutto ad uno snellimento delle procedure di prenotazione. In tempi frenetici come quelli moderni avere una certezza sulle tempistiche di donazione rende le procedure più semplici».

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