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Droga e spaccio, Ticozzi: «Venezia aderisca alla rete delle città per le politiche innovative»

Il consigliere comunale: «Invocare esercito e polizia per garantire la sicurezza nelle aree critiche della città è frutto di una visione parziale. In dieci anni dimezzato il numero degli operatori di strada»

«Venezia sul governo del fenomeno delle droghe cambi passo e aderisca alla rete delle città per le politiche innovative». Così il consigliere comunale del Partito Democratico Paolo Ticozzi. «Qualcuno - prosegue - dica al sindaco Brugnaro che le risposte semplici ai problemi complessi non funzionano. Invocare l'esercito e polizia come azione principale per garantire la sicurezza nelle aree critiche della città è frutto di una visione parziale del fenomeno, e di un populismo che certo non permette di ottenere un reale governo dell'emergenza in città».

Ticozzi parla di «fallimento della gestione della sicurezza nel Comune di Venezia, che ha enormi radici in un intervento sociale sempre più ridimensionato». Ticozzi, a seguito di un accesso agli atti, riscontra in una decina d'anni «un numero di operatori di strada dimezzato». Non ci sarebbe stato, per il consigliere, un loro ricambio nonostante il lavoro ad alto tasso di burnout (rapido esaurimento emotivo e fisico per elevato impegno sul lavoro). «L'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini - dice Ticozzi - chiamato a risponderne, evidentemente è troppo impegnato per venire in commissione ad affrontare la situazione».

«La carta di intenti che grandi città italiane quali Bologna, Torino, Bari, hanno recentemente sottoscritto dando vita alla Rete delle città per le politiche innovative sulle droghe - prosegue il consigliere dem - dice chiaramente che la logica repressiva e sanzionatoria non porta a risultati sensibili se non vengono affiancate la prevenzione, la riduzione del danno, la cura e il reinserimento sociale. Spiace appurare che Venezia non sia tra le città promotrici della rete, nonostante la sua situazione molto critica su questo tema, ho quindi presentato una mozione per chiedere che quantomeno si aderisca alla rete delle città per le politiche innovative sulle droghe». Nella carta d'intenti della rete ci sono linee d'azione che il Pd ha più volte menzionato, come il "sindaco della notte" (di cui il Pd parlerà a giorni in un'interrogazione), il centro per la prevenzione delle overdose, detto "stanza del consumo sicuro", e un impegno a sperimentare pratiche innovative per governare il fenomeno.

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