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A Forte Marghera si è tenuta l'esposizione "Fuori Luogo 2", tra gli artisti anche il giovane Daniele De Toni | VIDEO

Si è conclusa ieri "Fuori Luogo 2", la mostra collettiva d’arte contemporanea ospitata negli spazi delle Officine Forte Marghera di Mestre. Tra gli artisti anche il giovane Daniele De Toni, autore dell'installazione "Greenwashing" e della performance "CONTATTO (Pandemia 2020/2021)"

Si è conclusa ieri la seconda edizione di Fuori Luogo 2, la mostra collettiva d’arte contemporanea ospitata negli spazi delle Officine Forte Marghera di Mestre. Curata dal gallerista Carlo Gallerati e dall’artista Ivana Galli, l’esposizione ha raccolto, dal 18 al 29 agosto, le opere di trentasei artisti realizzate attraverso tecniche miste.

«Le Officine Forte Marghera, nel Padiglione Palmanova, sono un luogo che da anni ospita artisti al lavoro nei propri atelier, residenze d’artista e laboratori aperti – ha spiegato Galli –. Per questo si è pensato di allestire una mostra che facesse rivivere la natura del posto come officina creativa, presentando al visitatore gli artisti al lavoro e offrendogli l’opportunità di capire cosa c’è dietro l’opera e come viene realizzata. L’iniziativa è stata realizzata anche grazie alla Fondazione Forte Marghera e all’associazione culturale Rosso Veneziano che ha accolto noi artisti in questo spazio».

Il titolo della mostra rappresenta una chiara dichiarazione d’intenti, infatti, come ha spiegato Gallerati: «"Fuori luogo" è il nome che, due anni fa, ho voluto dare a un’uscita speciale dallo spazio della mia galleria a Roma, resa possibile per la generosa proposta di collaborazione rivoltami da alcuni artisti veneti. Grazie a loro ho scoperto le aree e le strutture delle Officine Forte Marghera e l’incredibile attività creativa e divulgativa che vi si svolge all’interno. Quest’anno abbiamo esposto trentasei opere che ho voluto mettere in sequenza secondo criteri di contenuti, forme, toni, colori, e poi ordinare a due a due plasmando a modo mio diciotto accostamenti inattesi».

Il percorso artistico di Daniele De Toni

Tra lavori di fotografia, pittura e installazioni, l’esposizione ha ospitato anche le opere di Daniele De Toni, il più giovane tra gli artisti coinvolti. 

Mestrino, classe ’96, Daniele riflette sulle ipocrisie dell’epoca contemporanea attraverso linguaggi espressivi differenti e ricercati. Una tinozza in polipropilene contenente acqua e colorante verde diventa così Greenwashing, un’installazione ready-made che si ricollega alla crisi climatica ed ecologica. L’intento, ha spiegato, è quello di mettere in guardia circa la comune tendenza a manifestare una sostenibilità ambientale che, spesso però, risulta essere solo apparente. Non a caso, il termine Greenwashing è un neologismo traducibile come “ecologismo di facciata” e indica tutte quelle strategie di comunicazione attuate da diverse imprese, organizzazioni e istituzioni al fine di costruire un’immagine ingannevole di falso impegno ambientale. 

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Oltre all’installazione, Fuori Luogo 2 ha ospitato anche una performance ideata dallo stesso Daniele: CONTATTO (Pandemia 2020/2021) è una simulazione simbolica delle trasformazioni che le interazioni sociali e comunicative hanno subìto durante il periodo di emergenza sanitaria. Già presentata durante l'estate scorsa a Jesolo, la performance fa parte di un progetto di arte ambientale ed è stata realizzata attraverso il recupero di materiali di scarto.

La realizzazione è semplice: un metro posato a terra distanzia due performer mentre si parlano attraverso un vetro, metafora dei monitor attraverso i quali le persone sono state costrette a comunicare durante il lockdown. La distanza fisica diventa via via anche emotiva in quanto la conversazione risulta sempre più impossibile. Il vetro, prima veicolo di mediazione, si trasforma  dunque in barriera e, quindi, simbolo dell’incomunicabilità e dell’incomprensibilità reciproca. «Volevo rappresentare la difficoltà che le realtà diverse tra loro incontrano quando vogliono comunicare – ha spiegato Daniele –. Ho usato l’espediente della lingua, infatti i due performer tentano di conversare ma non riescono perché entrambi sono di provenienza geografica differente e parlano solo la propria lingua madre. Non c’è un accomodamento linguistico, quindi ho scelto di rappresentare anche il disagio di non potersi esprimere né capire».

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Le opere di De Toni offrono un’inedita e profonda riflessione sulle caratteristiche dei vincoli e sulle potenzialità che, nonostante tutto, si possono ricavare da essi. Anche la precedente performance, 30’, realizzata a maggio 2018 in Piazzetta Malipiero a Mestre, riguardava le potenzialità dell’agire creativo in presenza di vincoli, lì rappresentati dal silenzio: «In 30’ quarantanove persone vestite con una maglia bianca spegnevano i cellulari e restavano seduti, immobili e in silenzio mentre contemplavano un grande schermo bianco posto davanti a loro – ha raccontato Daniele –. Si è trattata, per me, della prima esperienza importante di arte nello spazio pubblico. La cosa interessante era osservare la reazione dei passanti e assistere alla nascita di dinamiche sociali e comunicative imprevedibili». Se in quel caso i vincoli erano rappresentati dall’immobilità e dal silenzio, in CONTATTO (Pandemia 2020/2021) il limite è dato dalle istruzioni che i due performer devono necessariamente seguire per dare vita a una non-comunicazione.

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Anche se non espressa in maniera esplicita, nei lavori di Daniele c’è una forte componente autobiografica: «Anche la mia immobilità è un vincolo, ma la disabilità, allo stesso tempo, può essere vista come una condizione che ti spinge a scoprire tutte le possibilità all’interno di quell’apparente area ristretta in cui ti trovi. Non a caso ho scelto di trattare questi argomenti anche nella mia tesi di laurea». Daniele si è infatti laureato in Arti multimediali presso l’Università Iuav di Venezia con una tesi intitolata Il vincolo e la possibilità. L’immobilità silenziosa nella performance. Tutti i suoi progetti e l’impegno artistico prorompente vengono portati avanti con dedizione e grandissima tenacia nonostante i limiti imposti da una disabilità motoria che rende necessaria l’assistenza personale continuativa e l’utilizzo di apparecchi elettromedicali di supporto. 

«L’arte e la creatività di Daniele è tra le più contemporanee che abbiamo mai visto» hanno raccontato di lui i curatori di Fuori Luogo 2, che hanno espresso anche l’intenzione di realizzare un suo progetto personale presso la galleria romana di Carlo Gallerati. 

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