Venezia rinnova lo sposalizio con il mare: cerimonia con i sindaci dei capoluoghi veneti
La città non rinuncia alla tradizionale Festa della Sensa, anche se mancheranno gli incontri pubblici
Domenica 16 maggio Venezia rinnova lo sposalizio del mare con la Festa della Sensa, tradizionale evento legato alla storia della città. Quest'anno, in occasione del 1600° anno della fondazione, saranno ospiti i sei sindaci dei capoluoghi di provincia veneti (Belluno, Padova, Treviso, Rovigo, Verona, Vicenza) in omaggio al loro rapporto con la città: a loro sarà consegnato l’anello dogale del gemellaggio adriatico, restituito dalle città delle antiche Repubbliche marinare Amalfi, Genova e Pisa, cui era stato dato in custodia nell'ultima edizione del 2019. La cerimonia si svolgerà in forma non pubblica alle ore 9 di domenica 16 maggio, a Palazzo Ducale.
Alle 10.30 il sindaco Luigi Brugnaro, il patriarca Francesco Moraglia e l’ammiraglio Andrea Romani, a bordo di gondole ed imbarcazioni tradizionali, celebreranno il rito dello sposalizio del mare con il lancio dell’anello dogale. «Ogni anno Venezia rinnova simbolicamente il suo amore per il mare - ricorda il sindaco Brugnaro - una relazione che da secoli, nel giorno dell’Ascensione, fa rivivere la millenaria storia della Serenissima, il suo essenziale rapporto con il mare e con la pratica della voga alla veneta». A seguire il patriarca celeberà la Messa per la solennità dell’Ascensione, da cui deriva il termine Sensa, nella chiesa di San Nicolò al Lido di Venezia. L'accesso alla cerimonia sarà limitato, ma l'evento sarà trasmesso online e in tv. L'area del piazzale San Nicolò, inoltre, sarà chiusa al traffico. Non si svolgeranno le tradizionali manifestazioni pubbliche quali il mercatino, il corteo delle remiere, le regate di voga alla veneta.
La Festa della Sensa celebra due eventi importanti: il soccorso portato dal doge Pietro II Orseolo alle popolazioni della Dalmazia, minacciate dagli Slavi, il 9 maggio dell'anno 1000, e la stipula, nel 1177, del trattato di pace tra il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l'imperatore Federico Barbarossa, che pose fine alla secolare diatriba tra Papato e Impero. Entrambi celebrano la potenza della Serenissima, fondata sulla conoscenza ed il controllo del mare. A titolo simbolico, ogni anno, in quel giorno, si teneva il rito dello “sposalizio del mare”: il Doge, a bordo del Bucintoro, riceveva la benedizione del vescovo, che si imbarcava all'altezza di San Pietro di Castello, e, una volta raggiunta la bocca di porto di Lido, lanciava nelle acque un anello d’oro, pronunciando la seguente formula «Desponsamus te, mare. In signum veri perpetuique dominii.» (Ti sposiamo, mare. In segno di vero e perpetuo dominio).