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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Palazzo Vendramin Grimani: rinasce il gioiello sul Canal Grande che fu dimora del doge

Dimora nel '700 del doge Pietro Grimani, i lavori sono stati resi possibili grazie ad un fondo privato per restituirlo alla propria vocazione culturale

Palazzo Vendramin Grimani a Venezia, tra i più bei palazzi affacciati sul Canal Grande, già dimora nel '700 del doge Pietro Grimani, torna a vivere grazie alla Fondazione dell'Albero d'Oro. L'istituzione culturale senza fini di lucro è nata nel 2019 per volontà di un gruppo di imprenditori e professionisti francesi e veneziani, appassionati di cultura in tutte le sue forme e fortemente legati a Venezia.

L’edificio è stato acquisito e restaurato grazie all'intervento di un fondo privato per restituirlo alla sua secolare vocazione di luogo di cultura. Dopo gli importanti lavori di restauro e rifunzionalizzazione, la Fondazione è ora pronta ad aprire le porte al pubblico in concomitanza con la 17ª Mostra Internazionale di Architettura, nell'anno in cui ricorrono anche i 1600 anni dalla fondazione della città di Venezia.

Il percorso espositivo e le visite guidate

Dal 24 maggio al 6 giugno 2021 il pubblico potrà scoprire palazzo Vendramin Grimani, già noto come palazzo Grimani Marcello, costruito all'inizio del XVI secolo, tramite visite guidate in programma tutti i giorni, su prenotazione e gratuite per l’occasione. Il percorso espositivo rappresenta una vera e propria «dichiarazione d'intenti delle diverse linee d'attività che la Fondazione dell'Albero d’Oro, partendo proprio dallo studio delle collezioni Grimani Marcello, vuole perseguire: la valorizzazione della cultura e del collezionismo in tutte le sue forme tra passato e presente per ridare al palazzo un ruolo di crocevia di culture vivo e attivo».

Nelle sale del primo piano nobile il visitatore potrà approfondire la storia del palazzo, delle illustri famiglie che l'hanno abitato per sei secoli e degli interventi di restauro che l’hanno interessato negli ultimi mesi. Il racconto delle collezioni d'arte disperse, iniziate proprio dalla famiglia del doge Grimani, includerà un primo nucleo di dipinti appartenuti al palazzo.

Nel percorso di visita si potrà ammirare un insieme di opere sia antiche che contemporanee in prestito da collezioni private internazionali. Inoltre, il percorso sarà arricchito dalle fotografie dell'artista Patrick Tourneboeuf, per raccontare attraverso l'occhio dell'architetto e fotografo francese l'evoluzione del palazzo prima e dopo i lavori.

Dal 7 giugno il palazzo resterà aperto al pubblico sempre su prenotazione e con visita guidata dal giovedì alla domenica. L'accesso sarà subordinato al rispetto delle normative anti-covid.

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