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Giovedì, 28 Marzo 2024

Gli studenti dello Iusve e dell'istituto San Marco raccontano la città con una piattaforma digitale | VIDEO

Il progetto di sperimentazione, che si chiama "We&here" e usa "First life" come piattaforma digitale, ha coinvolto alcune classi terze di indirizzo tecnico dell’Istituto salesiano San Marco di Mestre e mira a stimolare la cittadinanza attiva dei giovani

Ci sono zone della città in cui gruppi di persone provano a dare un nuovo valore agli spazi, gestendo beni comuni e valorizzando la prossimità e le comunità locali. Poi ci sono i social network, che spesso allontanano e dividono. FirstLife nasce per unire le competenze e i progetti tramite i social. La sperimentazione, partita in territorio torinese e basata su crowdmapping e neo-geography ora arriva in Veneto, in particolare allo Iusve e all’istituto Salesiano San Marco, che diventeranno quindi una sorta di spazio sperimentale del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino.

Finanziata tramite fondi di ricerca assegnati attraverso la partecipazione a bandi di progetto nazionali ed europei, "FirstLife" è supportata dai fondi di ricerca del Gruppo Territori e Comunità Digitali del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, che auto-finanzia sperimentazioni e progetti pilota (tra i quali, appunto, lo IUSVE).

Il progetto

Il progetto di sperimentazione – che si chiama "We&here" e usa "First life" come piattaforma – è mirato a rilevare bisogni e stimolare la cittadinanza attiva dei giovani è stato sperimentato nei mesi di marzo e aprile 2023 su alcune classi terze di indirizzo tecnico dell’Istituto salesiano San Marco di Mestre mentre, parallelamente, è stato costituito un percorso di ricerca che ha previsto un’opera di co-design gestita dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino per la parte tecnologica e dall’Area di Pedagogia dell’Istituto universitario salesiano di Venezia per quanto concerne la parte educativa.

La sperimentazione si è svolta sia sull’esplorazione di percorsi di cittadinanza attiva in presenza, all’interno dell’aurea urbana di Mestre, sia sui territori digitali del futuro grazie alla sperimentazione della piattaforma "FistLife". Nel corso delle sedici ore complessive di laboratorio, i giovani protagonisti hanno fatto emergere la loro visione del territorio, le loro paure, le necessità in ambito di mobilità e autonomia. Gli studenti dell’ISSM hanno incontrato inoltre l'assessore comunale all'Istruzione Laura Besio e il dirigente Giovanni Braga per presentare il lavoro di mappatura dei loro bisogni nel territorio in cui vivono e le relativa proposte di iniziative per il miglioramento. Tra le zone maggiormente interessate dal lavoro dei ragazzi: il Parco Bissuola, percepito come un luogo poco sicuro e per il quale vengono proposte diverse attività ludico-ricreative come eventi e festival musicali, la piazzetta Alfonso Coin di Mestre, la stazione ferroviaria e la biblioteca di Marghera.

Si aprirà poi una seconda fase di questo progetto, nell’anno accademico 2023-24, che indagherà come le tecnologie di blockchain possono sviluppare economia circolare e partecipazione nei territori.

Firstlife 

"FirstLife" è composta da una mappa interattiva open source e da un newsfeed con funzionalità social popolato da "carte" che accolgono diversi tipi di contenuti chiamati entità (luoghi, storie, eventi, news, sondaggi, gruppi, liste) per un’organizzazione tematica dei contributi. La mappatura offre la possibilità di integrare contenuti testuali, immagini, sondaggi, rendendo possibile la nascita di una comunità digitale per far emergere dal basso le istanze, le proposte, i progetti e i punti di vista delle cittadine e dei cittadini. 

"FirstLife" permette quindi un sistema di consultazione che incentiva la democrazia partecipata favorendo il dialogo tra cittadine, cittadini e istituzioni attraverso le funzionalità peer-to-peer dei social network; aspira alla rigenerazione del digitale, incentivando la divulgazione di contenuti di qualità e valori civici. Aiuta a collaborare, partecipare, auto-organizzarsi e gestire servizi di interesse collettivo come i beni comuni grazie alle chat, alla condivisione di materiali, alla calendarizzazione di eventi. 

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