Crisi climatica ed energia pulita: il flashmob di Legambiente a Venezia

Si sono travestiti da subacquei con, alle loro spalle, la Goletta Verde nelle acque del Canal Grande a Venezia. Così i sostenitori di Legambiente sono stati protagonisti di un flash mob che aveva l'obiettivo di richiamare l'attenzione sul tema della crisi climatica e di chiedere alle istituzioni una transizione energetica trainata dall'incentivo alle fonti di energie rinnovabili.

I volontari hanno esposto lo striscione "Change Climate Change!" mentre alle loro spalle la Goletta Verde percorreva lo specchio d'acqua antistante la principale piazza San Marco. Non è la prima volta che Legambiente organizza iniziative come questa a Venezia per porre l'attenzione sul tema del clima e, in particolare, della qualità dell'acqua. Già da tempo l'associazione denuncia la cattiva depurazione delle acque. Vari studi, secondo Legambiente, avrebbero fatto emergere che in Veneto sarà necessario installare almeno cinque GW di potenza da fonti rinnovabili, soprattutto fotovoltaico.

Solo in Veneto sono 84 gli eventi estremi registrati da Legambinte negli ultimi 13 anni, tra cui 35 allagamenti da piogge intense, 19 danni da trombe d'aria, 11 eventi di piogge intense con danni a infrastrutture e 8 esondazioni di fiumi con relativi danni. I cambiamenti climatici influiscono anche sui livelli di innalzamento del mare, e a Venezia secondo gli ultimi studi Enea si potrebbe raggiungere quota + 1,064 metri nel 2100. «Comunità energetiche, agrivoltaico, autoproduzione, reti smart ed efficienza sono le parole chiave che devono essere al centro del dibattito politico per attivare progetti concreti di produzione di energia pulita capaci di generare risparmi in bolletta e benefici sociali nei territori in cui si insediano - ha detto Francesco Tosato di Legambiente Veneto -. Serve approvare urgentemente un Piano Energetico Regionale, con obiettivi ambiziosi e strumenti in grado di dare gambe alla transizione energetica».